venerdì, 14 Marzo 2025

Satelliti, incognita Musk e Starlink: l’Europa cerca alternative

L’Ue accelera lo sviluppo di soluzioni diverse per superare la dipendenza tecnologica da Musk valutando Eutelsat OneWeb. Nella partita anche l’italiana Leonardo

Mentre l’Ucraina teme che Musk ritiri l’accesso del Paese alla rete satellitare Starlink e la Commissione Europea si prepara a un’altra eventuale opzione valida, per l’Europa, Ucraina e Italia comprese, emerge una nuova alternativa europea al sistema oltreoceano. Eutelsat in primis, anche se da pochissimo si è palesata anche la mossa di Leonardo, sempre in orbita bassa.

Ucraina e Starlink: la dipendenza tecnologica in tempo di guerra

In seguito alla sospensione di miliardi di dollari di aiuti militari statunitensi e di condivisione di intelligence con l’Ucraina, si teme che Elon Musk possa negare al Paese l’accesso al sistema satellitare Starlink, ormai diventato fondamentale sul campo di battaglia ucraino, permettendo l’accesso alle riprese dei droni in tempo reale e tutte le comunicazioni di comando e controllo. Le preoccupazioni si estendono anche alla possibilità che la Casa Bianca sfrutti questa dipendenza dell’Ucraina al sistema satellitare di SpaceX per spingere Zelensky a impegnarsi nei colloqui di pace con la Russia e a firmare un accordo per consentire l’accesso agli Stati Uniti alle terre rare.

Starlink: non bastano le smentite di Musk

Anche se da Musk sono arrivate smentite pubbliche sul ritiro dell’accesso dell’Ucraina a Starlink in assenza di un accordo sulle terre rare, la Commissione Europea sta lavorando per garantire al Paese dell’Est dell’Europa la possibilità di sfruttare la comunicazione satellitare in altro modo. Kiev, lo scorso anno, aveva dichiarato di avere 42.000 terminali Starlink in funzione nel Paese, la metà dei quali è finanziata dalla Polonia.

Le opzioni al vaglio dell’Ue

Al momento, le opzioni alternative al vaglio sono Govsatcom, programma spaziale istituito nel 2021, che potrebbe entrare in azione nel corso di quest’anno, e IRIS2, progetto europeo che dovrebbe partire all’incirca nel 2030 e che prevede la realizzazione di una costellazione di satelliti propria da sfruttare per le comunicazioni governative e di sicurezza.

La perdita di Starlink una sfida importante

Secondo Taras Chmut, responsabile della Come Back Alive Foundation, un’organizzazione no-profit che ha fornito migliaia di terminali Starlink alle forze ucraine, “La perdita di Starlink sarebbe comunque una sfida importante, soprattutto per lo streaming di filmati in diretta con i droni. Senza di esso, lo streaming su larga scala sarebbe quasi impossibile”.

Starlink fondamentale per l’Ucraina

Starlink è, pertanto, sicuramente fondamentale per l’Ucraina sul campo militare, ma non solo. Infatti, con l’energia elettrica intermittente e linee di comunicazione spesso interrotte, Starlink è diventato anche parte vitale della vita dei civili ucraini. Come dichiarato dallo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il servizio viene utilizzato da migliaia di strutture ospedaliere, asili, scuole e università.

I numeri di Starlink in Ucraina: terminali e investimenti internazionali

La fornitura di Starlink in territorio ucraino è iniziata a seguito dell’invasione russa del febbraio 2022, in forma gratuita in una prima fase, poi, con l’intensificarsi del servizio nell’ultimo anno, gli alleati dell’Ucraina si sono occupati del pagamento. A dicembre 2024, SpaceX ha esteso il suo coinvolgimento firmando un altro contratto con il Pentagono per ampliare l’accesso dell’Ucraina a una versione più sicura e militarizzata di Starlink, nota come Starshield, con un contratto per l’aggiornamento di 2.500 terminali con un segnale classificato e criptato più resistente all’hacking e al disturbo. Questo si aggiunge ai 500 terminali già collegati a Starshield, forniti nell’ambito di un accordo raggiunto nel 2023.

Tempi e garanzie dei contratti

Secondo lo Space Systems Command’s Commercial Satellite Communications Office, entrambi i contratti forniscono connettività Internet all’Ucraina fino al 2025, coprendo 3.000 terminali. L’accordo è stato firmato ad agosto, prima che Trump vincesse le elezioni presidenziali, mentre il presidente Joe Biden aumentava l’assistenza militare per sostenere la posizione dell’Ucraina in vista delle previste pressioni di Trump per negoziare con la Russia. Secondo le stime ufficiali, l’Ucraina si è assicurata 47.000 terminali dall’inizio del conflitto russo-ucraino, di cui 24.500 forniti dalla Polonia, 10.000 dalla Germania, 5.000 dall’USAID, l’Agenzia USA per lo sviluppo internazionale, e altri donatori, come la stessa SpaceX.

La Polonia ha già investito 30 milioni di dollari

La Polonia, a quanto pare, ha investito circa 30 milioni di dollari per questa operazione e prevede di arrivare a 47 milioni di dollari nel 2025. Se si avverasse l’interruzione del servizio di Starlink in Ucraina, come ha sottolineato il ministro polacco del Digitale Krzysztof Gawkowski durante una riunione del Consiglio europeo a Varsavia, si rischierebbe “una grande crisi di relazioni internazionali […] Non riesco a immaginare una situazione in cui una relazione commerciale tra la Polonia e un’azienda statunitense venga improvvisamente interrotta”.

Eutelsat OneWeb: l’alternativa europea a Starlink

Eutelsat OneWeb è un operatore satellitare franco-britannico con sede a Londra che sta emergendo sempre più come valida alternativa per l’Europa al sistema satellitare di SpaceX, soprattutto per la volontà dell’Unione di rendersi indipendente da fornitori esterni e di potenziare un’autonoma capacità militare. Un portavoce di Eutelsat ha dichiarato a Reuters che si sta “discutendo con l’UE su come contribuire a rafforzare gli sforzi dell’Ucraina” e che la società dispone anche di capacità satellitare geostazionaria (GEO) adatta ad alcune applicazioni in loco.

La costellazione di OneWeb

La costellazione di OneWeb è costituita da un numero inferiore di satelliti, 650 contro 6.000 in orbita bassa, ma copertura e prestazioni sono simili a quelle di Starlink. Eutelsat gestisce 35 satelliti GEO e ha ampliato la sua rete in orbita terrestre bassa (LEO) fino a 600 satelliti dopo l’acquisizione del britannico OneWeb nel 2023. I satelliti LEO di OneWeb sono gli stessi utilizzati da Starlink di Space X, la cui flotta di circa 7.000 satelliti fornisce accesso a Internet a 125 Paesi

Le prospettive italiane nelle comunicazioni satellitari

In merito alla possibilità che l’Italia adotti il sistema satellitare Eutelsat, la Ceo di Eutelsat, Eva Berneke, in un’intervista a Bloomberg Television, ha dichiarato che sono in corso “colloqui molto positivi con l’Italia e abbiamo sempre avuto un buon rapporto e certamente speriamo che continui […] I contatti che abbiamo avuto con il governo indicano che l’Italia ha necessità di una costellazione di satelliti, e che sta valutando le sue opzioni”, senza dimenticare, come ricorda lei stessa, che c’è “una collaborazione di lunga data con Telespazio e gli italiani e stiamo approfondendo questo legame”.

Le costellazioni satellitari senza senso per paesi singoli

Bisogna, però, tenere in considerazione, che “le costellazioni satellitari non hanno senso per un singolo Paese. Orbitano attorno al globo e serve un investimento iniziale almeno fra i sei e gli otto miliardi. Farlo per un singolo Paese non ha senso, quello che ha senso è una collaborazione e come è noto abbiamo Iris 2, in cui l’Italia è un partner chiave”.

Eutelsat e Starlink: le perplessità degli esperti

Come riportato dal Washington Post, alcuni esperti hanno perplessità rispetto alla capacità di Eutelsat di poter sostituire adeguatamente Starlink, sia per la velocità e l’ampiezza di copertura, ma anche per la facilità d’uso e il costo delle apparecchiature, ritenute anche ingombranti. Anche nell’eventualità in cui l’Ucraina mettesse insieme più fornitori, comunque otterrebbe “un debole riflesso di Starlink”.

La costellazione di Leonardo

E come detto tra i player nel mondo dei satelliti, da notizie di ieri, si aggiunge anche l’azienda tecnologica Leonardo con una costellazione a bassa orbita di 18 satelliti militari e 20 per usi civili, da lanciare nel 2027 e nel 2028, che prevede un investimento di 1,4 miliardi di euro, di cui 580 milioni da parte del governo italiano.

I numeri dell’investimento

I satelliti ad uso militare saranno 12 standard e 6 a infrarossi, per una spesa complessiva di 900 milioni, mentre i 20 satelliti ad uso civile, da utilizzare per l’osservazione della terra, la geolocalizzazione e il monitoraggio, prevedono un investimento di 450 milioni, con ricavi complessivi di circa 1,3 miliardi tra il 2025 e il 2029. Anche se il sostegno finanziario del governo italiano è sostanzioso, la costellazione sarà sfruttata anche da altri governi e si potrà collegare anche ad altri sistemi satellitari, Starlink compresa.

articolo di Marco Santarelli tratto da Agenda Digitale

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