martedì, 25 Febbraio 2025

Solo 11 italiani su 100 soddisfatti della qualità della vita

Presentato il rapporto One Health di Campus Bio-Medico/Ist. Piepoli: “La salute della città e dei territori”

“Solo l’11% degli italiani è pienamente soddisfatto della qualità della vita nella propria città e il 39% ha registrato negli ultimi anni peggioramenti significativi, soprattutto nei grandi centri urbani”. Sono i dati principali che emergono dal secondo Rapporto One Health La salute della città e dei territori, realizzato dal Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con l’Istituto Piepoli, e presentato ieri a Palazzo Giustiniani, in Senato.

La ricerca ha esaminato l’evoluzione prevista delle aree urbane italiane entro il 2050, analizzando le principali sfide e opportunità in un contesto di profondi cambiamenti, come l’invecchiamento della popolazione e le trasformazioni economiche, sociali e culturali. Adottando un approccio integrato, il modello ‘One Health’ si propone come guida per affrontare le problematiche sanitarie, urbane e legate alla sostenibilità per supportare e migliorare la qualità della vita.

i dati del rapporto sulla qualità della vita

“Ci si immagina un tecnofuturo determinato dal progresso inarrestabile della tecnologia (per il 68% dei cittadini) e un orientamento sempre più concreto verso la sostenibilità (51%), l’efficienza (48%), l’inclusione (42%).

La qualità della vita dipende inevitabilmente da alcuni elementi essenziali, il cui principio fondamentale può essere riassunto nel concetto di accessibilità: alla salute, al lavoro, alla casa, all’istruzione. L’immagine della città del futuro è pienamente in linea con le priorità espresse dalle persone. Infatti, i cittadini si aspettano che le città del futuro siano ambienti sicuri e verdi, dove sia possibile accedere facilmente a cure (56%), servizi (55%), formazione (53%), opportunità professionali (51%), mobilità sostenibile (50%), integrazione e socialità in ogni fase della vita”.

cosa è richiesto per migliorare la qualità della vita nelle città

Città inclusive, dotate di spazi verdi, una sanità accessibile e innovativa, una mobilità sostenibile nonché una gestione efficiente della manutenzione urbana sono gli aspetti principali che la progettazione urbana è chiamata ad affrontare nel prossimo futuro, a partire dalla creazione di spazi sicuri e inclusivi, il miglioramento della salute pubblica e la prevenzione delle disuguaglianze.

Ma da cosa è caratterizzato il panorama urbano in Italia?
Da una rete di piccole e medie città, con poche grandi metropoli, fa sapere ancora la ricerca, e una popolazione che si prevede rimarrà sostanzialmente stabile nei prossimi 20-25 anni. Il Rapporto evidenzia che, a differenza di altri Paesi europei, le grandi città italiane non vedranno un aumento significativo di abitanti, mentre quelle di medie dimensioni registreranno una crescita demografica.

gli obiettivi di sostenibilità da raggiungere entro il 2050

Raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti per il 2030 e il 2050 rappresenta una sfida fondamentale. Sebbene persistano difficoltà nel rispettare le scadenze a breve termine, cresce l’ottimismo riguardo alla possibilità di migliorare significativamente le condizioni di vita entro il 2050, a condizione di adottare interventi decisi in materia di ecosostenibilità e trasporto pubblico. Lo studio ha delineato due scenari futuri per le città.

Il primo, chiamato “città da usare”, immagina i grandi centri urbani come poli di eccellenza economica, culturale e sanitaria, pensati principalmente come luoghi di lavoro e servizi, con una popolazione residente limitata e flussi giornalieri elevati. Il secondo scenario, denominato “città da vivere”, propone un modello urbano orientato a promuovere l’inclusione sociale, l’equilibrio tra centro e periferie e spazi progettati per migliorare la qualità della vita, con abitazioni accessibili, aree verdi e servizi di prossimità.

Per il futuro delle città italiane diventa essenziale investire in una rete di trasporto pubblico interurbano efficiente, favorendo soluzioni sostenibili come il trasporto intermodale e il modello della “città dei 15 minuti”, che punta a rendere i servizi essenziali facilmente raggiungibili. Parallelamente, sarà indispensabile promuovere una transizione verso città più coese e solidali, attraverso interventi di rigenerazione degli spazi pubblici e politiche volte a ridurre il consumo di suolo.

Nel settore sanitario, l’integrazione tra pubblico e privato si rivelerà strategica per ampliare l’accesso alle cure e contenere i costi, grazie all’impiego di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la telemedicina. Un ruolo cruciale sarà riservato alla prevenzione, considerata sempre più centrale per affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione.

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