domenica, 23 Febbraio 2025

Russian Doll

15 episodi, II stagioni, 2019-2022, Usa
di e con Natasha Lyonne

Netflix

Natasha Lyonne, una dei personaggi più incredibili di Orange Is The New Black, l’ha ideata, prodotta e recitata, questa incredibile Russian Doll. Accanto a lei Leslye Headland e Amy Poehler, che l’hanno sceneggiata.
Una commedia drammatica, o un dramma divertente: è un esperimento godibilissimo, un arco narrativo personale che evidenzia i costanti contatti della protagonista con la sua mortalità.

Un loop continuo che non si ferma più: Nadia muore alla festa del suo 36º compleanno. Muore continuamente, ripetendo ogni gesto, cercando di capire cosa cambiare per evitare il ripetersi della morte, ma l’anello temporale in cui è finita non sembra avere fine. Sempre la stessa festa, in Russian Doll; morti diverse, dialoghi assurdi, attesa per vedere quale sarà il cambio prima della volta successiva.

In condizioni identitche alle sue è Alan (Charlie Barnett), che si trova a morire continuamente, per poi tornare al punto di partenza e cercare di vivere la stessa giornata in modo diverso.
La seconda stagione di Russian Doll parte con un salto temporale di quattro anni, durante i quali Nadia e Alan hanno smesso di morire e di rivivere la stessa giornata, cercando di vivere sfruttando la lezione imparata. Ma.

Ma senza voler spoilerare (troppo), il destino (e l’idea della protagonista/produttrice di Russian Doll) ha in serbo una nuova avventura: Nadia si ritrova a viaggiare indietro nel tempo, nel 1982, anno della sua nascita. L’assurdo rincorre l’improbabile, ma il senso è piuttosto chiaro: non può esistere un presente se non si è accettato il proprio passato.

Si aspettava anche una terza stagione. Ma al momento ci si ferma qui.

Elisabetta Roli
Elisabetta Roli
GIORNALISTA, CRITICA LETTERARIA E CINEMATOGRAFICA

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