domenica, 23 Febbraio 2025

Il panico scoppiato con DeepSeek: l’Ue sta perdendo il treno?

Bruxelles continua a investire sulle nuove tecnologie in modo miope, rischiando di buttare altri soldi come fa da tempo

Tre settimane fa lo strumento cinese di intelligenza artificiale a basso costo DeepSeek ha mandato nel panico gli investitori. Con un budget limitato, per gli standard dell’intelligenza artificiale, è riuscito a creare un modello paragonabile al meglio che i giganti della tecnologia statunitense possono radunare.

L’allarme è arrivato ieri a firma di David Matthews, redattore internazionale di Science|Business. Questo in sintesi il suo pensiero: Bruxelles ha buttato soldi dietro al metaverso, alla blockchain e ora all’intelligenza artificiale generativa. Sono investimenti sensati o solo paura di perdersi qualcosa?

Lo ha fatto con un modello aperto, cui ciascuno può lavorare. Panico.
Sappiamo quello che è successo dopo. La start up cinese che ha scelto come logo un balena (avranno letto Collodi?) è stata accusata di aver violato i diritti di proprietà intellettuale di OpenAI. Tutto il resto è cronaca di questo inizio anno. Deepseek è là a gridare vendetta.
Ma non è questo il punto. Non quello sottolineato da Matthews, almeno.

la preoccupazione degli investitori

Gli investitori hanno iniziato a preoccuparsi: vedi mai che quelle somme con tanti multipli di zero gettate nell’AI da parte di aziende come Meta, Google e OpenAI siano ponti che non portavano da nessuna parte? E ancora. Che senso aveva buttare ingenti quantità di denaro nell’intelligenza artificiale se DeepSeek può indebolire a basso costo qualsiasi risultato?

OpenAI del resto sembra un WeWork dell’intelligenza artificiale decisamente sopravvalutato. Certo, è piaciuto a tutti provare a scrivere una canzone, poi andare un po’ più in là, capire in che modo poter sfruttare questa nuova tecnologia.
Ma gli errori a volte diventavano orrori. E proprio in quello spazio la balena ha tirato fuori il blow. Splash.

l’Artificial Intelligence Action Summit a Parigi

Ritorniamo in Europa, allo strano spettacolo dei leader dell’Ue che hanno annunciato di voler investire ingenti somme di denaro nell’IA, come se il panico di DeepSeek non fosse mai esistito.

Il presidente francese Emmanuel Macron si è vantato di un pacchetto da 109 miliardi di euro in Francia, con gran parte di questo denaro privato proveniente dagli Emirati Arabi Uniti per costruire data center.
Gli ha fatto eco la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: l’Ue avrebbe raccolto 200 miliardi di euro di investimenti nell’IA, tra cui quattro nuove gigafactory che vantano decine di migliaia di chip incentrati sull’IA.

Le domande ed i dubbi amplificano la loro portata, senza bisogno della mediazione di alcuna intelligenza artificiale (che sia Deepseek o OpenAi poco importa, a questo punto).

se è così perfetto, perché ChatGPT non è decollato?

Ricordate il Metaverso di Second Life? Ha più o meno la mia età (debuttò nel 2003, fatevi i vostri calcoli), ed a leggere tutto quello che è stato prodotto per il suo lancio sembrava che non esserci significasse essere fuori da tutto. Si compravano spazi virtuali (se fate una ricerca troverete anche nomi importanti della politica dell’epoca) per costruire città, negozi, alter ego, business. Si promettevano decuplicazioni immediate degli investimenti fatti. E invece si è costruito solo un gran bel flop, morto ancora prima di nascere.

Ecco, appunto. Se la storia ha un senso – e mi pare che lo debba avere – ChatGPT ha più di due anni. Se è davvero la tecnologia trasformativa della nostra epoca, non avremmo dovuto vedere dovrebbe essere esplosa? Sostituendo in modo massiccio i lavoratori umani? O i profitti effettivi per le aziende di intelligenza artificiale?
Me lo chiedo io, ma anche il nostro Matthews. Che ricorda un altro “dubbioso”.

“Diciotto mesi dopo l’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa nel mondo, non è stata trovata una sola applicazione veramente trasformativa, per non parlare del rapporto costi-efficacia”, ha scritto Jim Covello di Goldman Sachs nel giugno 2024. Sono passati ormai 26 mesi e stiamo ancora aspettando, direi.

non solo deepseek: i numeri di openai

OpenAI vanta 11 milioni di abbonati paganti, più o meno quanti il ​​New York Times, che però realizza un profitto decente.

Sul potenziale sopravvalutato di OpenAI si potrebbe continuare all’infinito.
Non si vuole mettere in dubbio il fatto che l’AI generativa non porterà a strumenti utili: è già diventata un utile aiuto per gli sviluppatori di software. Il pericolo è che l’Ue creda in una macchina pubblicitaria dell’IA generativa che ne sopravvaluta enormemente il potenziale, allontanandola da altri approcci e tecnologie. Che magari hanno ben altro potenziale.

l’europa continua a buttare soldi

Non solo Metaverso ed i tanti finanziamenti su tecnologie che non hanno avuto l’appeal sperato. L’Ue continua a cadere, come è stato nella mania della blockchain: tra il 2016 e il 2024, Horizon 2020 e Horizon Europe hanno speso 700 milioni di euro in progetti correlati alla blockchain.

Matthews è tranchant: nata da un complesso di inferiorità nei confronti degli Stati Uniti, l’Europa continua a investire soldi e attenzioni in qualsiasi cosa venga pubblicizzata come la prossima grande novità oltreoceano. Una politica scientifica e tecnologica più sicura di sé porrebbe domande più difficili a ogni nuova tendenza tecnologica, a chi la promuove e all’ecosistema dei media tecnologici, spesso arrendevole.

Speriamo solo che nel 2030 non ci guarderemo indietro e ci chiederemo: quanto hanno speso per l’intelligenza artificiale generativa?

Aggiungo io: ed ora che si fa?

Veronica Ravelli
Veronica Ravelli
OSSERVATRICE PRATICANTE

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