domenica, 23 Febbraio 2025

Il suicidio assistito è legge. In Toscana, per ora

Mare dentro non è più solo un film: qualche riflessione sul suicidio assistito diventato legge regionale martedì scorso

Chi non ha pensato a Mare dentro e non ha sorriso amaramente, quando le agenzie hanno iniziato a battere la notizia storica della prima approvazione – in Toscana, guarda caso la regione che ha regalato la lingua al nostro Paese – procedura normativa per accedere al suicidio assistito?

Chi non ha visto il capolavoro di Alejandro Amenábar, suppongo. E si è perso l’eccellente prova attoriale di Javier Bardem, che ha dato anima e corpo (bloccato nel letto, completamente paralizzato, eppure così espressivo) al protagonista, Ramòn Sampedro. Ma per Mare Dentro c’è sempre tempo, da più di vent’anni. Fatevi un regalo, guardatelo.

il suicidio assistito non può passare inosservato

La notizia sarà passata inosservata anche per chi ha la fortuna di non aver avuto accanto persone che, per varie ragioni, imploravano e implorano aiuto per chiudere una vita che non ha più la dignità di essere chiamata tale.
E per chi non ha ritenuto di firmare almeno una delle tante petizioni che l’Associazione Luca Coscioni raccoglie da anni. Qualcuno si sarà anche indignato: i voti contrari in aula rappresentano un bel nutrito numero di italiani.

Personalmente appartengo a diverse categorie che mi fanno accogliere la notizia come una vittoria culturale, emotiva, personale. La strada è lunga: si tratta di una prima pietra, su cui costruire tutto un nuovo sistema capace di garantire ai cittadini la libertà di scegliere per il proprio fine vita. Sarà un percorso lungo, ma finalmente è iniziato.


la legge regionale sul suicidio assistito

La Toscana è la prima regione italiana a dare il via libera alla normativa per il suicidio assistito. Il Consiglio regionale ha approvato, con alcune modifiche, la legge di iniziativa popolare sostenuta dall’associazione Luca Coscioni dal titolo “Liberi subito”, che ha raccolto oltre 10.000 firme.
La legge ha ottenuto 27 voti favorevoli da Pd (con l’astensione di Lucia Del Robertis), Iv, M5s e Gruppo Misto. I 13 voti contrari sono giunti dal centrodestra: Lega, Fi e Fdi. La proposta è stata integrata da dodici emendamenti e sub-emendamenti, che ne delineano gli aspetti procedurali e organizzativi, secondo le indicazioni della Corte costituzionale.

e adesso cosa succede?

Entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge, le aziende USL dovranno istituire una commissione multidisciplinare permanente per valutare i requisiti richiesti per l’accesso al suicidio assistito. Gli interessati possono presentare domanda all’ASL. La verifica dei requisiti deve concludersi entro 20 giorni dalla ricezione della domanda.

Se l’esito è positivo, la commissione approva o definisce le modalità di esecuzione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni. L’ASL garantirà, entro 7 giorni, il supporto tecnico e farmacologico, oltre all’assistenza sanitaria per la preparazione all’autosomministrazione del farmaco. La legge prevede che tali prestazioni siano gratuite e assegna un budget di 10.000 euro all’anno per tre anni.

Requisiti irrinunciabili per l’accesso al suicidio assistito sono: le condizioni del paziente, che deve essere tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e deve essere affetto da una patologia irreversibile, e le sue condizioni mentali, dal momento che deve essere capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Inoltre la legge stabilisce le modalità di esecuzione del suicidio. 

Le reazioni della politica e della società civile

La nota di FdI

Come Fratelli d’Italia abbiamo votato contro alla legge sul fine vita della Regione Toscana e nel corso del dibattito abbiamo ampiamente dimostrato che questa materia non è di competenza legislativa delle Regioni. La legge fa venir meno il principio di uguaglianza tra i cittadini e non è chiaro a chi potrà applicarsi.
Per ribadire il nostro dissenso riguardo l’incompetenza della Regione sul tema, non abbiamo partecipato al voto sugli emendamenti perché avrebbe legittimato un percorso istituzionale che non condividiamo. C’è poi da dire che si è voluto trasformare una vicenda procedurale, attuativa della sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019, in una questione politica; ignorando perfino una circolare del Ministero della salute che sin dal 2022 aveva chiesto alle Regioni di provvedere tramite il SSN. È assurdo che proprio con la legge toscana ciò che concerne il ‘fine vita’ rientrerà nei servizi extra LEA, mentre la circolare del Ministero dice l’esatto opposto.

Il punto è che ci sono cittadini che richiedono un intervento normativo in questo senso ma non sono le Regioni a doverlo fare. Di fatti questa norma è già incostituzionale ancor prima di entrare in vigore e quella domanda fatta dai promotori della legge sarà comunque inevasa. Ciò non toglie che il Parlamento debba – con i tempi che una simile materia impone per i tanti risvolti, sociali, umani, personali – trovare un punto di equilibrio tra il diritto alla vita e il diritto alla autodeterminazione in casi estremi. Senza spalancare le porte ad applicazioni che in alcuni paesi del Nord Europa stanno già provocando situazioni al limite, come il suicidio assistito addirittura accordato ai minorenni ‘stanchi di vivere’. Ci spiace che già adesso ci siano personalità che ritengono che chi oggi vota contro in Toscana, lo farà anche in Parlamento.

Il cardinale Paolo Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza Episcopale Toscana

Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio Regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque.

Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti.

Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni

Oggi abbiamo ottenuto una grande vittoria per la libertà di scelta fino alla fine della vita. La Regione Toscana è la prima in Italia ad approvare la nostra legge ‘Liberi subito’, che definisce tempi e procedure certe per l’aiuto medico alla morte volontaria, in attuazione della sentenza della Corte costituzionale ottenuta grazie alla mia disobbedienza civile per Dj Fabo.

Questo successo è solo l’inizio: vogliamo portare la proposta in tutte le Regioni.

Il presidente regionale Eugenio Giani

Colmiamo una lacuna e compiamo per primi un salto in avanti rispetto ad altre Regioni e allo stesso Parlamento che era stato chiamato dalla sentenza della Corte costituzionale a pronunciarsi. La nuova legge, che ha visto l’iter avviato da un’iniziativa popolare, fissa procedure, tempi, disciplina, fino al costo dei farmaci e alle modalità con cui da un punto di vista della commissione scientifica si valutano gli elementi fissati dalla Corte: l’irreversibilità della patologia, lo stato di dipendenza da macchinari per vivere, la piena coscienza della scelta.

La legge si pone con assoluta legittimità nel percorso indicato dalla Consulta per un fine vita medicalmente assistito. Auspicando che il Parlamento trovi in questo passo della Toscana un impulso a legiferare su una questione delicata e complessa che tocca da vicino la vita dei cittadini.

Elisabetta Roli
Elisabetta Roli
GIORNALISTA, CRITICA LETTERARIA E CINEMATOGRAFICA

leggi anche

PRIMO PIANO

Speciale “Il voto sopra Berlino”, segui la diretta di Adnkronos

A partire dalle ore 17 exit poll, risultati e commenti su un evento che segnerà il futuro dell'Europa

gli ultimi articoli