domenica, 23 Febbraio 2025

Brunori Sas presenta il videoclip de “L’albero delle noci”

Fuori il videoclip di Triglia e Brunori per la canzone “l’albero delle noci”, che ha debuttato al 75mo Festival di Sanremo

Brunori Sas il giorno dopo il debutto a Sanremo con un testo promosso dall’Accademia della Crusca ha fatto uscire il videoclip de L’albero delle noci. Un brano che racconta la gioia di diventare genitori, ma anche l’incertezza e la sensazione di inadeguatezza che spesso la accompagnano.

il commento di Brunori Sas per l’uscita del videoclip de L’albero delle noci

Il video ha avuto una gestazione abbastanza lunga, non riuscivamo a trovare un’idea che ci convincesse a pieno e che rendesse giustizia al tenore della canzone. Giacomo Triglia mi ha fatto poi vedere un film di Béla Tarr, Le armonie di Werckmeister, e ci siamo ispirati alla rappresentazione vivente del sistema solare per la scena in cui ho coinvolto tutta la mia famiglia, a partire da mia figlia.

Come una sorta di festa di compleanno, Fiammetta viene guidata da me in un gioco in cui lei interpreta il Sole, e al centro della stanza illumina tutti gli altri pianeti, tutti noi. Allo stesso tempo volevamo che il video avesse qualcosa di magico, da qui la corsa di Fiammetta tra i pianeti.

E poi l’inizio e la fine, con questo “canguro tra passato e presente” in cui appare idealmente una Fiammetta adulta che ritorna sul luogo della festa e ricorda quel momento con nostalgia, lo stesso sguardo malinconico con cui ci guarda mentre noi tutti andiamo via. Ci piaceva l’idea che il video avesse un tenore cinematografico, per questo lo abbiamo girato in pellicola, optando per delle scelte di quasi totale piano sequenza per dare l’idea di un tempo che non fosse collegato esattamente alla musica, ma che raccontasse un mood”.

l’albero di san fili

Il titolo fa riferimento a un albero reale a San Fili, il paese cosentino dove vive il cantautore, per l’occasione illuminato come buon augurio.

Grande il tifo e l’attesa per la serata di sabato: in Calabria sono tutti pronti a scommettere su Brunori Sas e su L’albero delle noci. Continuano così i preparativi per il voto popolare, con la gioia del risultato della prima serata: quello della giuria della sala stampa, che ha scelto il brano tra i primi cinque.

Ma intanto ecco il videoclip de L’albero delle noci (Island Records), prodotto da Borotalco TV con il contributo della Calabria Film Commission e girato in Calabria, regia di Giacomo Triglia, che ha scritto il soggetto con Dario Brunori. Un valzer di famiglia che segue il movimento dei pianeti attorno al Sole per tracciare il sistema cosmico “brunoriano”, dove a fare capolino sono, frame dopo frame, gli affetti più cari dell’artista.

il testo de “l’albero delle noci”

Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare
Elisabetta Roli
Elisabetta Roli
GIORNALISTA, CRITICA LETTERARIA E CINEMATOGRAFICA

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