Alla Calabria non serve un voto a rischio, ma una ripartenza da zero

Nino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia: «Alla Calabria non serve un voto a rischio in piena crisi pandemica, ma una ripartenza da zero coinvolgendo le migliori risorse»


“La discussione che si sta sviluppando in merito alla data stabilita per lo svolgimento delle Elezioni Regionali in Calabria rischia di esporre i Calabresi all’ennesima umiliazione”. Questa la certezza di Nino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia, che continua:

“In piena crisi pandemica, con una condizione che sta portando all’introduzione di nuove misure restrittive per le quali, oltretutto, moltissimi cittadini passeranno le prossime festività lontani dalla propria terra e dai propri affetti, con questa situazione sanitaria che ha già portato la Calabria ad una ribalta mediatica a tutti tristemente nota, come si può anche solo pensare di svolgere nuove elezioni fra poco meno di sessanta giorni? Come si può ipotizzare di esporre tutti ai rischi di una campagna elettorale che, stante queste previsioni, dovrebbe partire fra qualche settimana, coinvolgendo pericolosamente tantissime persone vista la tipologia di elezione che prevede la raccolta di preferenze?

È chiaro ed evidente che l’emergenza Covid-19 ha completamente travolto e stravolto tutto, motivo per il quale vanno delineate nuove prospettive. Ciò che valeva prima ora non vale più. È inutile pertanto, per di più in chiave politica, pensare di ragionare secondo canoni ed intese del passato, perché ogni ragionamento del genere ora è assolutamente fuori contesto e fuori da questa nuova realtà che si sta delineando.

Quello che servirebbe, invece, è una ripartenza da zero, che consenta di cogliere, in questo momento di difficoltà, l’opportunità per approfondire analisi, riflessioni e scelte, soprattutto per quanto riguarda i prossimi candidati alla Presidenza della Regione Calabria, per i quali sarebbe auspicabile il coinvolgimento delle migliori risorse possibili per qualità, competenza ed esperienza in modo da poter consentire un’autorevole interlocuzione con il Governo centrale.

Gli anni che verranno potrebbero rappresentare la chiave di volta per quello sviluppo e quella crescita in grado di cambiare realmente il futuro delle prossime generazioni. Come sappiamo, infatti, saranno investite moltissime risorse, ma se alla base non vi sarà una selezione efficace della prossima classe dirigente perderemo una grandissima occasione, probabilmente l’ultima. I fondi del Recovery Fund, gli interventi del Governo o i cospicui contributi della Programmazione Comunitaria, se non saranno gestiti dalle persone giuste al posto giusto saranno completamente inutili.

In questo contesto pertanto, piuttosto che alimentare discussioni sterili sull’utilità di un voto in piena pandemia, sarebbe opportuno avviare un confronto interno a tutte le forze politiche che abbia l’obiettivo, per il bene della Calabria, di individuare le soluzioni migliori in termini di idee, di progetti e di uomini.

Bisogna investire senza remore sul capitale umano, in termini di valorizzazione delle conoscenze, delle intelligenze e delle competenze; bisogna rimettere al centro dell’agenda politica interventi seri e programmazioni efficaci in materia di occupazione giovanile e femminile, che ci vedono ancora dopo decenni agli ultimi posti nelle graduatorie europee; bisogna puntare sul reinserimento nel mondo del lavoro di tutta quella fascia di persone che, anche a causa di questa pandemia, sono state espulse dal sistema; bisogna dare sostegno a quelle PMI che sono la struttura portante del nostro sistema economico e incentivare all’autoimprenditorialità. Non serve prevedere sussidi a pioggia, ma bisogna mettere ciascuno nelle condizioni di poter lavorare e costruire il proprio futuro.

Siamo in una fase storica” conclude Foti “estremamente difficile, nella quale decidere con una nuova consapevolezza è fondamentale: mettere in campo le giuste scelte porterà certamente ad punto di svolta, ripetere gli errori del passato segnerà inesorabilmente la strada verso un punto di non ritorno”.

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