sabato, 19 Aprile 2025

Maxime, allevato dagli assassini dei genitori, cerca il suo passato

L’incredibile storia inizia nel 1956 da un villaggio algerino raso al suolo dai francesi e i cui abitanti, compresi donne e bambini, furono massacrati

Ci sono fotografie che sono entrate nella storia, accreditandosi per il loro soggetto, spesso sconosciuti che, per quello scatto rubato, hanno potuto ritagliarsi, talvolta loro malgrado, un posto nella memoria collettiva. 
Come Kim Phúc Phan Thi, la bambina (aveva nove anni) sudvietnamita che nel 1972 fu fotografata mentre correva, nuda dopo che una bomba al napalm le aveva bruciato le vesti e, con esse, le carni. 
Come Nguyễn Ngọc Loan, capo della polizia nazionale del Sud Vietnam, immortalato mentre, il primo febbraio del 1968, stava sparando alla testa di un altro ufficiale, ma vietcong,  Nguyễn Văn Lém, accusato di avere poco prima massacrato, sgozzandoli, un militare di Saigon e la sua famiglia, bambini compresi. 
Come Greta Zimmer Friedmann, l’infermiera, e George Mendonsa, il marinaio, protagonisti di quello che è passato alla storia come ”il bacio di Times Square” (questo vero, reale, non come quello ben più famoso costruito da Robert Doisneau, davanti al municipio di Parigi, nel 1950) , il 14 agosto del 1945, nelle ore successive all’annuncio che la guerra era finita. Un bacio tra due sconosciuti, cristallizzato dal Alfred Eisenstaedt, paradossalmente d’origine tedesca.

tante storie con interrogativi in attesa di risposta

Ma ci sono storie che dalle fotografie trovano uno spunto per interrogativi che sono ancora lì, in attesa di avere le risposte, tutte le risposte.  
Spesso si tratta di scatti poco conosciuti, quasi sempre non professionali e  che non trasmettono alcun messaggio emozionale. Foto di ambientazione neutra, senza drammi o momenti di particolare emozionalità, ma che spingono a formulare delle domande su chi vi è ritratto. 
La storia che cercherò di raccontare nasce da alcune fotografie ”normali”, che, in un album di famiglia, conservato oggi in un cassettone di una casa francese, ritraggono un bambino dallo sguardo sveglio, dalla pelle chiara e dal sorriso bellissimo. Un sorriso come di chi non conosce – o non dovrebbe conoscere – le brutture del mondo, di chi sta vivendo il suo essere bambino secondo i canoni della normalità: una famiglia, gli appuntamenti canonici con tanto di regali, i giochi, il divertirsi. Fotografie che nel tempo sono apparse su qualche giornale, ma non traducono completamente la drammaticità delle vicende che stanno dietro ad esse. 
Vicende di una cultura imposta, di una assimilazione forzata, di una religione che ha sostituito quella della sua gente. Vicende di un bambino che è cresciuto con gli assassini dei suoi genitori (no, forse non assassini, ma con quelli che, in un ”atto di guerra”, li hanno uccisi). Un bambino che ha scoperto una verità che, pur non rispondendo a tutte le sue domande, lo ha fatto inorridire, perché ha capito d’essere stato una pedina, di avere seguito un percorso di vita disegnato da chi aveva le mani ancora sporche del sangue di chi la vita gliela aveva data.
Fotografie, di qualità quasi scadente, in un bianco e nero dai contorni poco definiti e con il soggetto principale, il bambino, quasi sempre attorniato da adulti che lo guardano con simpatia, forse anche affetto, ma che non sono quelli che la sua storia personale gli avrebbe dovuto riservare.  

un bambino con la veste bianca e la tutà mimetica da parà

Un bambino ritratto con addosso la veste bianca di chi s’accosta ad uno dei sacramenti che segnano l’inizio della vita del buon cattolico, ma anche con la tuta mimetica di un parà. Quel bambino si chiama Maxime-Charles Keller de Schleitheim ed ora ha quasi 69 anni. 
Una storia (che non è la sua, ma che gli è stata imposta)  che appare ancora oggi incredibile perché è difficile pensare a quanto gli è accaduto e non inorridire.
Il primo capitolo di questa vicenda può essere fissato al 18 maggio del 1956, quando l’Algeria era dilaniata dalla guerra di indipendenza che i due schieramenti combattevano come sapevano, con le loro armi: sangue, violenza, orrore, massacri. 
Ammal era, in quegli anni, più che una comunità un insieme di piccoli insediamenti. Nel suo territorio se ne contavano parecchi: Ouled Djerrah, Béni Hini, Béni Dahmane, Ouled Bellemou, Tigueur Ouacif, Tigrine, Aït Ouelmène, Ticjedjiga e Aït Amar.
Spesso, fidando sulla complicità degli abitanti, tutti schierati con gli indipendentisti, i soldati dell’Esercito di liberazione nazionale li utilizzavano come basi per le operazioni nelle zone di montagna del Piccolo Atlante (tra Blida, Médéa e Bouira, rispettivamente a nord, sud ed est). 
Il 18 maggio una unità francese, forte di una ventina di uomini (si trattava della seconda sezione del nono reggimento di fanteria coloniale, di base nella città di Palestro, che poi, dopo l’indipendenza, sarà ribattezzata Lakhdaria) , cadde ad Ouled Djerrah, in una sanguinosa imboscata tesa dal commando Ali Khodja.
Non avendo più notizie dell’unità, il giorno seguente lo stato maggiore francese inviò nella zona alcuni reparti, tra i quali i paracadutisti della base 146 di Réghaïa, il primo reggimento di paracadutisti composto interamente dai (temutissimi, per la loro ferocia) militari della Legione straniera e il 20/mo battaglione di fanteria. Nella zona furono fatti arrivare anche quattro elicotteri Sikorski per collaborare alle ricerche. Per cinque giorni la zona fu battuta palmo a palmo,  sino a quando fu individuato il luogo dell’imboscata, dove giacevano i cadaveri mutilati di 18 dei 20 componenti l’unità attaccata (gli altri due probabilmente erano stati rapiti e non sono mai stati trovati).

la durissima vendetta dei francesi

La risposta francese fu durissima. Una ”vendetta” che si tradusse nell’attacco ai piccoli insediamenti, i douars, con il massacro di molti dei loro abitanti.
Uno dei piccoli insediamenti investiti dalla vendetta francese fu il douar di Ouled Djerrah, contro il quale i parà si accanirono. Il villaggio fu letteralmente raso al suolo e i suoi abitanti – compresi donne e bambini – massacrati. Dopo l’attacco, un gruppo di soldati, mentre stava attraversando le viuzze del douar per completare l’operazione di ”pulizia”, vide che tra i cadaveri accatastati c’era anche un bambino in lacrime, di quattro-cinque anni, abbracciato al corpo di un uomo, forse il padre, crivellato di proiettili. Vedendo che i soldati si stavano avvicinando al figlioletto, la madre, sebbene ferita, lanciò al cielo dei ”youyous”, le particolari grida delle donne arabe, quasi a cercare di salvare il bambino, ma fu falciata da una scarica di mitra.

il destino di un bambino segnato dalla scelta di un parà

Il destino del bambino sembrava segnato quando un militare lo prese di mira con il suo mitra, ma fu fermato da un altro parà. Il bilancio della rappresaglia scatenata per vendicare l’imboscata fu pesante per i civili, ma anche per i guerriglieri dell’Esercito di liberazione nazionale che avevano cercato di nascondersi nelle grotte vicine al villaggio, dove furono stanati e uccisi da gas asfissianti.  Si contarono oltre 200 morti, con un solo sopravvissuto al massacro: il bambino di Ouled Djerrah. 
Una volta completata la ”bonifica” del territorio, i soldati francesi fecero rientro nelle loro caserme, e nella base dell’aviazione 146 di Réghaïa fu portato il bambino di Ouled Djerrah, cui – dopo essere stato visitato dall’ufficiale medico più alto in grado, il capitano Roger Joseph – fu dato un nome, Maxime. Francese, ovviamente. Il primo passo di un lungo e doloroso cammino di trasformazione cui fu sottoposto, suo malgrado.

il piccolo adottato in caserma

Ma, dal suo ingresso nella caserma, il bambino non fu solo un piccolo profugo perché, cancellandone le radici, i francesi lo adottarono, facendolo vivere attivamente nella base, persino portandolo con loro nelle operazioni  (spesso erano rastrellamenti) ed anche utilizzandolo per azioni di intelligence, chiedendogli cioè di spiare i movimenti delle unità dei combattenti indipendentisti.
Il coinvolgimento di Maxime fu tale che  il comandante dell’aviazione francese in Algeria, il generale Alain Dumesnil de Maricourt, chiese espressamente al tenente colonnello Coulet, della base di Réghaïa, di fare confezionare per Maxime di una vera e propria tenuta da paracadutista, con tanto di tuta mimetica, berretto, cinturone e, persino, pistola.
Per capire quello che il bambino era diventato si deve citare un altro episodio. All’inizio del 1957 fu ufficialmente costituito il gruppo dei commandos paracadutisti (composto da 102 uomini) denominato con la sigla 40/541. Ma il loro nome in codice fu «Maxime», come venivano chiamati nelle loro comunicazioni radio. 
Nel 1959, il piccolo Maxime viveva ancora nella base di Réghaïa, tanto che la sua presenza fu notata da alcuni giornalisti di Paris Match che stavano facendo dei reportage sulla guerra e che avrebbero voluto scrivere – ma non fu loro permesso – di quel bambino che giocava tra elicotteri, camion e mezzi blindati come se fossero elementi di una giostra.
Il 25 ottobre del 1959 il bambino fu battezzato con il nome di Maxime-Charles. Il cognome, Keller de Schleitheim, era quello dell’assistente sociale della base di Réghaïa, Yvonne, che ne perfezionò l’adozione il 28 dicembre successivo.

una vita non rosea per Maxime

Ma la vita di Maxime non fu quella di un bambino coccolato, circondato da mille attenzioni perché per più di sei anni dentro la base svolgeva compiti che certo non si adattavano ala sua età: lavorava in cucina, faceva le pulizie, spazzava.
Il 5 luglio del 1962 fu il giorno della proclamazione dell’indipendenza dell’Algeria e della fine ufficiale delle ostilità. Le truppe francesi cominciarono a tornare in patria, anche quelle di stanza nella base aerea 146 di Réghaïa. Quindi pure Yvonne Keller, che portò con sè il figlio adottivo.
Con il passare degli anni il bambino, diventato ragazzo e quindi uomo, si pose sempre le stesse domande per capire chi lui fosse veramente, dal momento che la sola cosa che gli fu rivelata era che i genitori erano morti durante la guerra d’Algeria – senza dire su quale schieramento si fossero trovati – e che doveva ai francesi d’essere stato salvato da morte. E per lui, gli fu detto, era stata una fortuna perché aveva ottenuto la cittadinanza francese, ”guadagnandosi” così anche la conversione al cattolicesimo.  Ma quel che per lui era devastante fu di non sapere quali fossero le sue radici e, come disse poi, d’essere stato assimilato agli harkis, come venivano chiamati gli ausiliari algerini che, sotto le bandiere francesi, combattevano i loro fratelli e lo facevano con disumana determinazione. A completare la ”francesizzazione” del sopravvissuto al massacro di  Ouled Djerrah, su un registro di Stato civile francese lui fu iscritto come Maxime-Charles Keller de Schleitheim nato il 18 dicembre del 1951 ad Algeri.

tante domande senza risposta

Con il passare degli anni, i rapporti tra Maxime-Charles e la madre adottiva divennero difficili, dal momento che lui continuava a fare domande che non avevano risposta. Diventato uomo, nel 1972 si sposò, ebbe due figli e ora vive nella regione di Bordeaux, con i familiari. Ma non ha ancora rinunciato a cercare la verità, non quella che per anni gli è stata spacciata. Una battaglia che è andata avanti per 40 anni per vedersi restituito il suo passato, a cominciare dalle ferite morali rimediate nell’attacco a Ouled Djarrà e che tutti hanno voluto negargli. Per questo ha chiesto, sinora invano, che qualcuno dei soldati e degli ufficiali che parteciparono al massacro parli, ma fino ad oggi nessuno ha raccolto il suo appello. Ad aggiungere ombre al mistero la scelta inspiegabile della madre adottiva di distruggere tutte le fotografie in suo possesso che raccontavano la vita di Maxime dentro la base. Qualcuna di quelle fotografie però si è salvata.
Maxime, stanco, ha abbandonato la sua battaglia. Ma a raccogliere il testimone è stata la figlia Karine che, sulla vicenda del padre, ha scritto un libro, ”Il bambino soldato di Palestro” che è anche diventato una piece teatrale.

leggi anche

PRIMO PIANO

Mare fuori

Anche nella V stagione la parola d'ordine è riscatto. Che può significare redenzione, oppure aggiungere violenza alla violenza

gli ultimi articoli

SUD e FUTURI
Panoramica sulla Privacy

Sabbiarossa S.R.L., nella qualità di Titolare del trattamento dei tuoi dati personali, ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 30 Giugno 2003 n. 196 (‘Codice in materia di protezione dei dati personali’), con la presente ti informa che la citata normativa prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, e che tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità, trasparenza e tutela della tua riservatezza e dei tuoi diritti. I tuoi dati personali verranno trattati in accordo alle disposizioni legislative della normativa sopra richiamata e agli
obblighi di riservatezza ivi previsti.

Il trattamento dei dati personali si applica a coloro che interagiscono con i servizi web, accessibili per via telematica a partire dall’indirizzo del nostro Sito (www.sudefuturi.it), corrispondente alla pagina iniziale del sito ufficiale. Ciò si applica solo per il Sito di proprietà e non anche per altri siti web estranei, eventualmente visitati dall’utente tramite link a partire dal nostro Sito. L’informativa si ispira anche alla Raccomandazione n. 2/2001 che le Autorità Europee per la protezione dei dati personali – riunite nel gruppo istituito dall’Art.29 della Direttiva Europea N° 95/46/CE – hanno adottato il 17 maggio 2001 per individuare alcuni requisiti minimi per la raccolta di dati personali online, e in particolare, le modalità, i tempi e la natura delle informazioni che i titolari del trattamento devono fornire agli utenti quando questi si collegano a pagine web, indipendentemente dagli scopi del collegamento.

FINALITA’ DEL TRATTAMENTO
In particolare i tuoi dati verranno trattati per finalità connesse all’attuazione di adempimenti relativi ad obblighi legislativi o contrattuali. Il trattamento dei dati funzionali per l’espletamento di tali obblighi è necessario per una corretta gestione del rapporto e il loro conferimento è obbligatorio per attuare le finalità sopra indicate. Il Titolare del trattamento dei dati rende noto, inoltre, che l’eventuale non comunicazione, o comunicazione errata, di una delle informazioni obbligatorie, può causare l’impossibilità del Titolare del trattamento dei dati di garantire la congruità del trattamento stesso.

DIFFUSIONE DEI DATI
I tuoi dati personali non verranno diffusi in alcun modo, se non negli eventuali casi in cui ciò fosse espressamente richiesto dagli organi di Legge.

DIRITTI DEGLI INTERESSATI
I soggetti cui si riferiscono i dati personali hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, oppure la rettifica (Art.7 del D.Lgs. n° 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento. Chiunque dovesse avere dubbi riguardanti il rispetto della politica per la tutela della privacy adottata dal sito, la sua applicazione, l’accuratezza dei tuoi dati personali o l’utilizzo delle informazioni raccolte può contattarci tramite e-mail all’indirizzo redazione@sudefuturi.it.

COOKIES

Il presente sito web utilizza cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l’esperienza di uso delle applicazioni online. Il presente documento fornisce informazioni sull’uso dei cookie e di tecnologie similari, su come sono utilizzati dal sito e su come gestirli.

COS’E' UN COOKIE
I cookie sono brevi file di testo che vengono scaricati sul dispositivo dell’Utente quando si visita un sito web. Ad ogni visita successiva i cookie sono reinviati al sito web che li ha originati (cookie di prime parti) o a un altro sito che li riconosce (cookie di terze parti). I cookie sono utili perchÈ consentono a un sito web di riconoscere il dispositivo dell’Utente. Essi hanno diverse finalità come, per esempio, consentire di navigare efficientemente tra le pagine, ricordare i siti preferiti e, in generale, migliorare l’esperienza di navigazione. Contribuiscono anche a garantire che i contenuti pubblicitari visualizzati online siano pi˘ mirati all’utente e ai suoi interessi. In base alla funzione e alla finalità di utilizzo, i cookie possono suddividersi in cookie tecnici, cookie di profilazione, cookie di terze parti.

A COSA SERVONO I COOKIE
I cookie sono usati per differenti finalità: esecuzione di autenticazioni informatiche, monitoraggio di sessioni, memorizzazione di informazioni su specifiche configurazioni riguardanti gli utenti che accedono al server, memorizzazione delle preferenze, ecc. Il presente sito web utilizza cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l’esperienza di uso delle applicazioni online. Il presente documento fornisce informazioni sull’uso dei cookie e di tecnologie similari, su come sono utilizzati dal sito e su come gestirli.

TIPOLOGIE DI COOKIE
In base alle caratteristiche e all’utilizzo dei cookie si possono distinguere diverse categorie:

COOKIE TECNICI
I cookie tecnici sono quelli utilizzati al solo fine di “effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell’informazione esplicitamente richiesto dall’abbonato o dall’utente a erogare tale servizio” (cfr. art. 122, comma 1, del Codice).Essi non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare o gestore del sito web. Possono essere suddivisi in cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del sito web; cookie analytics, assimilati ai cookie tecnici laddove utilizzati direttamente dal gestore del sito per raccogliere informazioni, in forma aggregata, sul numero degli utenti e su come questi visitano il sito stesso; cookie di funzionalità, che permettono all’utente la navigazione in funzione di una serie di criteri selezionati al fine di migliorare il servizio reso allo stesso. Per l’installazione di tali cookie non è richiesto il preventivo consenso degli utenti, mentre resta fermo l’obbligo di dare l’informativa ai sensi dell’art. 13 del Codice, che il gestore del sito, qualora utilizzi soltanto tali dispositivi, potrà fornire con le modalità che ritiene più idonee.

COOKIE DI PROFILAZIONE
I cookie di profilazione sono volti a creare profili relativi all’utente e vengono utilizzati al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell’ambito della navigazione in rete. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell’ambito della sfera privata degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l’utente debba essere adeguatamente informato sull’uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso. Ad essi si riferisce l’art. 122 del Codice laddove prevede che “l’archiviazione delle informazioni nell’apparecchio terminale di un contraente o di un utente o l’accesso a informazioni già archiviate sono consentiti unicamente a condizione che il contraente o l’utente abbia espresso il proprio consenso dopo essere stato informato con le modalità semplificate di cui all’articolo 13, comma 3” (art. 122, comma 1, del Codice). IL PRESENTE SITO NON UTILIZZA COOKIE DI PROFILAZIONE.

COOKIE DI TERZE PARTI
Visitando il presente sito web si potrebbero ricevere cookie da siti gestiti da altre organizzazioni (“terze parti”). Un esempio è rappresentato dalla presenza dei “social plugin” per Facebook, Twitter, Google+ o LinkedIn, oppure sistemi di visualizzazione di contenuti multimediali embedded (integrati) come ad esempio Youtube, Flikr. Si tratta di parti generate direttamente dai suddetti siti ed integrati nella pagina web del sito ospitante visitato. La presenza di questi plugin comporta la trasmissione di cookie da e verso tutti i siti gestiti da terze parti. La gestione delle informazioni raccolte da “terze parti” è disciplinata dalle relative informative cui si prega di fare riferimento. Per garantire una maggiore trasparenza e comodità, si riportano qui di seguito gli indirizzi web delle diverse informative e delle modalità per la gestione dei cookie.

Facebook informativa: https://www.facebook.com/help/cookies/
Facebook (configurazione): accedere al proprio account. Sezione privacy.
Twitter informative: https://support.twitter.com/articles/20170514
Twitter (configurazione): https://twitter.com/settings/security
Linkedin informativa: https://www.linkedin.com/legal/cookie-policy
Linkedin (configurazione): https://www.linkedin.com/settings/
YoutubeGoogle+ informativa: http://www.google.it/intl/it/policies/technologies/cookies/
YoutubeGoogle+ (configurazione): http://www.google.it/intl/it/policies/technologies/managing/
Pinterest informativaconfigurazione https://about.pinterest.com/it/privacy-policy
FlikrYahoo informativa http://info.yahoo.com/privacy/it/yahoo/cookies/details.html
FlikrYahoo (configurazione) http://info.yahoo.com/privacy/it/yahoo/opt_out/targeting/details.html

COOKIE ANALYTICS – GOOGLE ANALYTICS
Il sito potrebbe includere anche componenti trasmesse da Google Analytics, un servizio di analisi del traffico web fornito da Google, Inc. (“Google”). Tali cookie sono usati al solo fine di monitorare e migliorare le prestazioni del sito. Per ulteriori informazioni, si rinvia al link di seguito indicato:

https://www.google.it/policies/privacy/partners/

L’utente può disabilitare in modo selettivo l’azione di Google Analytics installando sul proprio browser la componente di opt-out fornito da Google. Per disabilitare l’azione di Google Analytics, si rinvia al link di seguito indicato:

https://tools.google.com/dlpage/gaoptout

GOOGLE MAPS
Si tratta di un servizio di mappe fornito da Google Inc. (“Google”) che utilizza dei cookie che vengono depositati sul computer dell’utente per memorizzare delle informazioni e delle preferenze di visualizzazione (come per esempio il livello di zoom impostato). L’informativa e i termini di servizio sono reperibili al seguente link: https://www.developers.google.com/maps/terms Per consultare l’informativa privacy della società Google Inc., titolare autonomo del trattamento dei dati relativi al servizio Google Maps, si rinvia al sito Internet http://www.google.com/policies/privacy/ Per la disattivazione/cancellazione/gestione, fare riferimento al successivo paragrafo “Disabilitazione dei cookie”

DURATA DEI COOKIE
Alcuni cookie (cookie di sessione) restano attivi solo fino alla chiusura del browser o all’esecuzione dell’eventuale comando di logout. Altri cookie “sopravvivono” alla chiusura del browser e sono disponibili anche in successive visite dell’utente. Questi cookie sono detti persistenti e la loro durata è fissata dal server al momento della loro creazione. In alcuni casi è fissata una scadenza, in altri casi la durata è illimitata.

GESTIONE DEI COOKIE
L’utente può decidere se accettare o meno i cookie utilizzando le impostazioni del proprio browser.
Attenzione: con la disabilitazione totale o parziale dei cookie tecnici potrebbe compromettere l’utilizzo ottimale del sito.
La disabilitazione dei cookie “terze parti” non pregiudica in alcun modo la navigabilità.
L’impostazione può essere definita in modo specifico per i diversi siti e applicazioni web. Inoltre i browser consentono di definire impostazioni diverse per i cookie “proprietari” e per quelli di “terze parti”. A titolo di esempio, in Firefox, attraverso il menu Strumenti->Opzioni->Privacy, è possibile accedere ad un pannello di controllo dove è possibile definire se accettare o meno i diversi tipi di cookie e procedere alla loro rimozione. In internet è facilmente reperibile la documentazione su come impostare le regole di gestione dei cookies per il proprio browser, a titolo di esempio si riportano alcuni indirizzi relativi ai principali browser:

Chrome: https://support.google.com/chrome/answer/95647?hl=it
Firefox: https://support.mozilla.org/it/kb/Gestione%20dei%20cookie
Internet Explorer: http://windows.microsoft.com/it-it/windows7/how-to-manage-cookies-in-internet-explorer-9
Opera: http://help.opera.com/Windows/10.00/it/cookies.html
Safari: http://support.apple.com/kb/HT1677?viewlocale=it_IT