Fase 2: tutti obesi e separati?

Cronache di ordinario isolamento: sempre più lontani dal coniuge e vicini a frigoriferi e dispense


Qualche ora in più di sonno, cento grammi in più di pasta, tanti libri aperti e, spesso, a conclusione di letture rinviata, più mutangoli del solito, ogni componente della famiglia è chiuso nella sua stanza. L’assalto di tutti, non sempre a turno, è al frigorifero. E qui litigi.

Ognuno dice all’altro che non deve mangiare perché sta esagerando, i nervi sono a fior di pelle. Gli psicologi lo ricordano: il nervosismo si è impadronito di noi. Vorremmo tornare alle nostre libertà, non sopportiamo nulla. Spesso il marito non condivide le cose che propone e suggerisce la moglie. Dei figli, poi, non condividiamo quasi nulla. Ci accorgiamo di conoscerli poco. Eravamo nelle nostre faccende affaccendati per occuparci, come sarebbe stato giusto, di loro.

Il proverbio “tra moglie e marito non mettere il dito” sarà stato creato in un momento di altre condizioni di difficoltà. Anche perché il marito si sente con le ali tagliate, perché è privato di possibili scappatelle, non sempre con una “collaboratrice-amica”, spesso con gli amici della pizza. La moglie non può fare “window-shopping”, non può andare dall’estetista, che è chiuso, non può incontrare l’amica a passeggio sul Corso.

Delega il marito ad andare al supermercato, ma il marito non ne azzecca una. Non sa fare la spesa, dice lei. E giù litigi, anche con i figli, perché il tablet è guasto per eccesso di uso, lo smartphone è scarico.
Non ci sopportiamo l’uno con l’altro e le discussioni, a volte, non semplici, sono continue. Gli arresti domiciliari non si sopportano, anche perché non sono dovuti a motivi di giustizia. Non ci riteniamo responsabili del corona-virus e quindi “ogni pelo sembra una trave”. Chiusi in casa, a passeggio nel corridoio o cambiando divano, letto, poltrona, sedia. Se si trova posto libero.

Un mio amico mi ha ricordato il periodo delle feste natalizie, quando analogamente non c’era possibilità di uscita per il cornetto e la chiacchierata al bar. Chi ha il cane è felice: lo ingozza ed è “costretto” ad uscire più volte. Chi ha figli piccoli può fare il giro dell’isolato. Se sono più grandicelli non sempre li sopportiamo come dovremmo, mentre invece pretendiamo – solo noi – di essere capiti. Invochiamo “l’ufficio” che in periodi normali detestiamo.

Fare i compiti insieme no? Certo che no, non sappiamo seguire i corsi al computer. E cosa accade? Un avvocato matrimonialista che incontro nel tratto casa-edicola-casa (grazie Signora Trieste) mi dice che riceve telefonate di uomini che si informano sulle procedure per la separazione e per l’eventuale divorzio.

“Ma che ti dicono, Franz?”.
“Che non ce la fanno più, vogliono andarsene di casa per un’altra. Ma soprattutto per sposare la Libertà, che non è una donna del Nord, solo una condizione di vita”. L’ansia ed il panico portano finanche a questo.

In Cina è accaduto: i rapporti coniugali sono andati a farsi benedire, a Wuhan c’è stato un boom di richieste di divorzi. E tutto per l’impossibilità di uscire, per la non riscoperta abitudine di riprendere in mano un libro. In questi giorni non ci si è fatti irretire neanche dall’ultimo libro sul fondatore di Repubblica “Grand Hotel Scalfari”, curato da Francesco Merlo ed Antonio Gnoli. In altri tempi ci sarebbe stata la fila alle edicole che, per fortuna, ancora c’è per i quotidiani.

Se aumenta la lontananza dal coniuge – c’è chi, con la scusa del contagio, ha riscoperto i letti separati – è triplicata la vicinanza al frigorifero e agli armadietti dei dolci. Sia nelle ore canoniche del pranzo e della cena, che anche quando, in periodi normali, non lo avremmo fatto.
La colazione al mattino alla tedesca: bacon and eggs, miele, marmellate, biscotti, spremute. Finanche banane e pere cotte.
E l’aperitivo? Lo stuzzichino, con le patatine, non manca.
E alle 17? Siamo diventati inglesi: c’è l’ora del thè, con i biscotti. Questo riguarda sia uomini che donne.

Le telefonate alle nutrizioniste cominciano a fare capolino: il rischio dell’obesità non è dietro l’angolo, ma davanti. La scusa è la depressione che porta ad avvicinarsi al barattolo della cioccolata o del miele. Pur di uscire da questa condizione, saremo obesi e divorziati. Il gioco vale la candela.
Meglio soli e obesi che col batticuore del contagio. Alla solitudine e all’obesità, almeno, c’è un rimedio certo!

editoriali

il punto

gli eventi

Sud, infrastrutture e mobilità al centro del meeting di Roma

Sud e futuri: Mezzogiorno strategico organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e giunto alla sua quarta edizione nel terzo panel ha visto la partecipazione di diversi ospiti, tra i quali il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

Sotira (Civita): «Sviluppare turismo culturale, al Sud non solo quello balneare»

L'intervento al meeting "Sud e futuri: Mezzogiorno strategico" organizzato dalla Fondazione Magna Grecia alla Lanterna di Roma

SUDeFUTURI, da Scilla l’appello di Robert Gallo: «Vaccinatevi, il nuovo ceppo Covid è molto pericoloso»

A SUDeFUTURI anche il presidente dei virologi italiani Caruso: "È importante capire che più il virus è libero di circolare più muta perché non incontra resistenza, è come un fiume che non è arginabile in alcun modo"

Scilla, Gratteri a SUDeFUTURI: «Non si risolve il problema dei candidati con la patente antimafia»

L'evento della Fondazione Magna Grecia parte alla grande da Piazza San Rocco: oltre al Procuratore di Catanzaro sul palco Antonio Nicaso, Paola Bottero, Alessandro Russo, Nino Foti, Pasqualino Ciccone, Annalisa Insardà e Fabio Macagnino trio

L’Alta Velocità tra bugie e verità: siamo ancora in tempo per correggere gli errori

Le riflessioni del docente di Ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria: perché l'approccio attuale rischia di essere controproducente

SeF II, la rassegna a Roma nel Palazzo dell’Informazione

10 webinar, oltre 40 relatori: la seconda edizione di SUDeFUTURI si colloca tra un lockdown e l’altro, con l’urgenza di una ripartenza forte, strategica, sicura. #UNLOCK_IT, appunto. COSTRUIAMO INSIEME LA #RIPARTENZA dal Palazzo dell’Informazione di Adnkronos 9/10/11 Dicembre 2020

focus

Demenza senile in aumento: 3 milioni entro il 2050

In Italia oltre un milione di persone con patologie neurologiche, circa 600-700 mila casi di Alzheimer.

L’Italia con il freno a mano tirato

C'è un Paese che s'impegna e lotta nonostante una burocrazia che frappone ostacoli folli. Anche una donazione di mascherine diventa impossibile Nella mia idea di...

Industria italiana in crisi: l’allarme della Cgil

Nel 2024 105.974 lavoratori coinvolti in crisi industriali con discussioni attive al Mimit, Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Car-T: il viaggio di Ail per far conoscere i nuovi trattamenti anti tumorali

Focus sulle terapie avanzate basate su modifica e potenziamento dei linfociti. 1.400 pazienti in cura per leucemie e mielomi