Né vuoti da ricoprire, né primati: ci basta dare un nome al futuro

Sono due i vezzi più insopportabili di chi lancia una nuova iniziativa editoriale. Pensare di ricoprire un vuoto e pensare di essere i primi. Il vuoto da ricoprire sarebbe quello dell’informazione, che quando riguarda gli altri è sempre banale e prezzolata. La convinzione di essere i primi è la sindrome che accomuna coloro che vedono solo deserto davanti a loro (quello degli altri, ovviamente) e si convincono di essere gli unici a possedere acqua e alberi da frutto adatti a costruire oasi di verità. Per cui, se un giorno avrete l’impressione che anche noi ci siamo iscritti al club dei giornalisti che pensano di essere più importanti delle notizie che scrivono, o degli intellettuali che pensano di essere più importanti a prescindere, fatecelo sapere un minuto prima di spernacchiarci: provvederemo a ritornare sulla terra con tante scuse.

Il progetto

Stabilito che non vogliamo coprire vuoti e che non ci sentiamo i primi, dobbiamo in qualche modo spiegare perché abbiamo deciso di far nascere SUDeFUTURI MG. Lo abbiamo fatto, innanzitutto, perché ne avevamo bisogno: avevamo bisogno di mettere in rete (e in linea) analisi, approfondimenti, idee, opinioni, domande, soluzioni, coinvolgendo intellettuali, giornalisti, economisti, scienziati, magistrati, economisti, partendo dalla fortunata esperienza di Mondello nell’ottobre 2019 e di cui trovate traccia in questo sito e nel sito dedicato all’evento.

i futuri “impossibili”

Lo abbiamo fatto, poi, perché il mondo è stato stravolto dal Coronavirus e non sarà più lo stesso. I futuri possibili sono proprio quelli che fino allo scorso anno apparivano come futuri impossibili. Dipende dal nostro impegno individuale e collettivo se questi futuri saranno peggiori o migliori di quello che noi immaginavamo: connettere analisi e ragionamenti per offrire strategie e soluzioni è uno dei modi con cui noi vogliamo e cerchiamo di fare la nostra parte.

l’informazione utile

Infine, lo abbiamo fatto perché di notizie fast food ne abbiamo fin troppe: ci inseguono, non ci danno tregua sui social e sugli smartphone, per poi lasciarci più confusi di prima. Ciò che scarseggia è la capacità di analizzare la realtà e di approfondirne gli aspetti più rilevanti per le persone. Un’informazione di lungo respiro, che non muoia un minuto dopo essere nata, che fornisca strumenti per difendersi e vivere in una società che nel durante/dopo pandemia amplificherà virtù e difetti, valori e disvalori.

Non vi inseguiremo quindi con verità assolute, ma vorremmo che ci cercassimo reciprocamente per ridare un nome al futuro: perché in fondo è questo il senso di SUDeFUTURI MG.

editoriali

il punto

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