PA inefficiente: quanto costa alle imprese italiane?

57 miliardi di euro: è questo il costo che le imprese italiane devono pagare a causa dell’inefficienza della burocrazia italiana. Troppe pratiche, adempimenti e permessi che rallentano lo sviluppo economico nel post-pandemia. Emerge dallo studio della CGIA Mestre, realizzato alle luce delle analisi elaborate dall’Istituto Ambrosetti e da Deloitte.

Italia 24esima nella classifica UE per gradimento servizi pubblici

Un sistema farraginoso che nel decennio 2008-2018 ha piazzato l’Italia al 136 posto nella classifica mondiale. Secondo un’indagine della Commissione Europea, nel 2022 l’Italia è 24esima nel ranking europeo per livello di gradimento dell’offerta dei servizi pubblici, seguita da Romania, Bulgaria e Grecia. Ciò vuol dire che nono solo le imprese, ma anche i cittadini notano le inefficienze di un sistema complesso come quello della nostra burocrazia. “Se in Italia – si legge dallo studio – solo il 35% dei cittadini considera abbastanza buona e molto buona l’offerta resa dalla nostra PA, in Spagna la percentuale sale a 43, in Francia a 50, in Germania a 63 e nei Paesi Bassi addirittura a 89. La media dell’UE a 27 è pari al 52%“.

gap Nord Sud e tra regioni a statuto ordinario e speciale

Lo studio mette in evidenza notevoli differenze tra Nord e Sud e tra regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale. Nel Mezzogiorno, la Pubblica Amministrazione è meno efficiente, la situazione è maggiormente critica. Questo costituisce un deterrente per imprenditori stranieri che rifiutano di investire in Italia proprio a causa delle difficoltà di approcciarsi con la nostra burocrazia. Come segnala l’OCSE, la produttività media del lavoro delle imprese italiane è maggiore laddove la PA è più efficiente.

Campania e Calabria tra le ultime regioni europee per qualità istituzionale

Su 208 regioni monitorate a livello europeo dall’Università di Göteborg nel 2021, la prima
realtà territoriale italiana per qualità istituzionale è Trento, che si posiziona al 100esimo posto. Fanalino di coda le regioni del nostro Mezzogiorno: Puglia (190°), Sicilia
(191°), Basilicata (196°), Campania (206°) e Calabria (207°) si classificano agli ultimi 20 posti della graduatoria.

quali le soluzioni per migliorare efficienza PA?

CGIA Mestre individua tre direttrici attraverso cui deve svilupparsi il miglioramento dell’efficienza della macchina pubblica: la digitalizzazione estesa del rapporto tra PA e imprese, soprattutto tramite il dialogo tra le banche dati pubbliche, la standardizzazione dei procedimenti e della modulistica e la riorganizzazione delle competenze, con la riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nello stesso procedimento.

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