Sanzioni Ue contro la Russia: effetto boomerang sui mercati italiani?

Dopo il Consiglio europeo straordinario di Bruxelles della notte del 25 febbraio, i 27 leader Ue hanno discusso sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e sul massiccio pacchetto di sanzioni contro il Cremlino. L’UE è unita contro Mosca insieme ai suoi alleati e contrattacca con misure senza precedenti. Questo pomeriggio l’Unione Europea finalizzerà le sanzioni per punire Vladimir Putin ma la Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ha già anticipato che il massiccio pacchetto avrà un enorme impatto sull’economia russa e riguarderà cinque pilastri: il settore finanziario, dei trasporti, energetico, i controlli su esportazioni, il divieto di finanziamento delle esportazioni e la politica dei visti.

Le sanzioni pesano sugli stessi cittadini europei ed italiani, come ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. In effetti la lunga discussione di questa notte ha diviso i capi di Stato e di governo europeo. Polonia e Slovenia i paesi che hanno più spinto per l’adozione di pesanti misure contro Mosca. Più morbida la posizione di Italia, Germania e Austria, che spingono per un’adozione graduale delle sanzioni dato l’imminente contraccolpo sul mercato dell’energia per i paesi più dipendenti da Mosca rispetto alla fornitura di gas naturale. Vediamo quali sono le misure che l’Europa dei 27 ha adottato contro il Cremlino.

le misure finanziarie colpiranno il 70% del mercato bancario russo

Con il blocco dei mercati finanziari e il divieto di finanziamento delle aziende russe, le misure in materia colpiranno il 70% del mercato bancario russo, riducendo l’accesso ai maggiori mercati dei capitali. Le banche dell’UE non concederanno più prestiti e crediti alle società sanzionate e non potranno più accettare depositi da più di 100mila euro da persone fisiche o giuridiche con cittadinanza o residenza in Russia.

vietati trasferimenti beni e tecnologie per raffinare il petrolio

Sul versante energia saranno vietati trasferimento di beni e tecnologie utili per raffinare il petrolio: tecnologie che in poco tempo Mosca non riuscirà a sostituire facilmente. È stato anche vietato l’uso di fondi pubblici per investimenti e commercio con la Russia.

bandito export tecnologia Ue verso la Russia

In materia di esportazioni, sancito il divieto di export dei prodotti ad alto tasso tecnologico, degli strumenti nel settore energetico e petrolifero. In materia dei trasporti, sono stati sospesi i rapporti commerciali – nessun pezzo di ricambio per treni o aerei ad esempio.
Sono state prese anche misure ad personam o contro aziende: nella lista nera alcune persone dell’entourage putiniano e molti oligarchi vicine al Cremlino. La black list in tutto conta 555 individui e 52 entità che non potranno entrare nell’Unione europea e i cui beni saranno congelati.

il blocco Swift è un’arma a doppio taglio: ancora in discussione sui tavoli Ue

Ancora in discussione l’esclusione della Russia del sistema di pagamento internazionale Swift. La misura porterebbe all’eliminazione degli scambi commerciali tra Ue e Russia con il rischio di fermare le forniture di gas in Europa. I leader Ue hanno deciso di aspettare ad giocare la carta Swift per sfoderarla nel caso di escalation. Ad ogni modo sarebbe un’arma a doppio taglio: la Russia non incasserebbe più proventi dalla vendita di gas e petrolio, grano e materie prime e si bloccherebbe l’economia russa, ma c’è il rischio boomerang sui mercati dei paesi più dipendenti dall’import del gas, in primis l’Italia, che importa dalla Russia il 42% del gas naturale, utilizzato per produrre circa il 60% dell’elettricità.

gas, made in Italy e spesa: l’Italia potrebbe perdere un punto di crescita

Mario Draghi allarma che queste e le future sanzioni che l’UE approverà potranno avere un fortissimo impatto sull’economia italiana. Ma rassicura: “il governo è pronto a calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia”. Quali sono le conseguenze macroeconomiche della guerra sull’Italia? Si teme un punto in meno sul Pil, inflazione al 4,5% e la ricalibratura sul Pnrr.

Con il prezzo del gas alle stelle e il petrolio oltre i 100 si infiammano caro bollette e caro pompa: inevitabile l’effetto domino su trasporti, investimenti e consumi. Il Governo ieri sera ha stanziato 80 milioni a favore degli autotrasportatori che da giorni, soprattutto al Sud, protestano contro l’aumento del prezzo del carburante.

La guerra congela 27 miliardi di interscambio dell’Italia con i due Stati. Siamo il quarto paese Ue esportatore sul mercato russo: tra moda, mobili e macchinari, il made in Italy piace molto a Mosca. Secondo le stime di Confartigianato, abbiamo già perso oltre 24 miliardi di export dopo il primo embargo nel 2014.

Anche al supermercato, con l’aumento del prezzo del grano, è sos pane, pasta, farina e biscotti. Le conseguenze della guerra in Ucraina iniziano a sentirsi con l’aumento di mais (+3,5%), grano tenero (+2,5%) e soia (+1,5%). Per Coldiretti è allarme concimi: si prevedono aumento del 170% con effetto a catena sulla filiera agroalimentare.

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