Le radici antiche ben piantate nel futuro: questo il motto di Fondazione Magna Grecia che, anche nella terza edizione di SUDeFUTURI, ha voluto rispecchiare i propri valori, creando sinergie e unendo saperi provenienti dai campi e dalle generazioni più diverse. Perché, per Fondazione, le persone sono, da sempre, uno dei patrimoni più importanti, dal cui confronto possono scaturire strategie di sviluppo e percorsi di futuro per il Sud e per l’Italia intera.
Sul palco di SUDeFUTURI III – (R)innoviamo il Mezzogiorno, il terzo meeting internazionale della Fondazione, che, dopo il successo delle prime due edizioni – Mondello, ottobre 2019 e Roma, dicembre 2020-, riparte dalla punta dello stivale, oltre 60 relatori sono intervenuti in 12 workshop al Castello Ruffo di Scilla nella tre giorni del 9, 10 e 11 settembre, con la moderazione dei giornalisti Paola Bottero, Alessandro Russo, Paolo Mieli e, nell’ultima giornata, Fabrizio Frullani.
La location della tre giorni è stato il Castello Ruffo di Scilla, dove forte è il richiamo al mito omerico e alla storia. La fortezza, arroccata sulla scogliera tra Marina Grande e Chianalea, è stata raggiunta dagli ospiti nelle “apette”, le vetture tradizionali che riempiono le piccole vie di Scilla.
innovare: la parola chiave di SUDeFUTURI
Nell’organizzazione del meeting, Fondazione Magna Grecia ha voluto innovare, ma senza dimenticare le proprie origini: nella scelta dei relatori – di tutte le generazioni, con alcuni ospiti presenti anche alle scorse edizioni dell’evento -, dei seminari della tre giorni, che avuto “innovazione” come parola chiave, declinata in tutti i campi del sapere e, infine, nelle modalità di visione di SUDeFUTURI, trasmesso in streaming grazie al supporto dei media partner AdnKronos e LaC TV, e in diretta sulla pagina Facebook di Fondazione Magna Grecia, dove sono ora disponibili i video dei workshop.
il prequel, un assaggio del meeting, da dove è iniziata, quest’anno, la nuova narrazione del Sud
Rispetto alle scorse edizioni, SUDeFUTURI III ha avuto la novità del prequel, nelle serate del 27 e 28 agosto in Piazza San Rocco, sempre a Scilla, da dove è iniziato il percorso per dare al Sud una nuova narrazione. Come? Attraverso i suoi eroi e i suoi artisti.
Si è parlato di giustizia e legalità, imprescindibili per delineare percorsi di futuro, con l’esperto di ‘ndrangheta a livello mondiale Antonio Nicaso, collegato da Toronto, e con una delle personalità più scomode e influenti al momento, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, che, nell’intervista condotta da Paola Bottero, ha catturato il pubblico in una piazza gremita di ascoltatori, tra silenzi e applausi. E ancora, si è premiata l’eccellenza: lo scopritore dell’HIV come causa dell’AIDS Robert Gallo ha ricevuto il Premio Interazionale Magna Grecia.
La narrazione del Sud che innova senza dimenticare le proprie radici è proseguita con le esibizioni del Fabio Macagnino Trio, il mix perfetto tra tradizione e modernità cosmopolita, delle interpreti e ricercatrici della musica di tradizione Valentina Balistreri e Marinella Rodà, che hanno fatto cantare e ballare Piazza San Rocco. A commuoverla, ci ha pensato l’attrice-autrice Annalisa Insardà con i suoi toccanti monologhi.
un dialogo dove si fondono esperienza e novità
“Prima di innovare, a volte, bisogna saper rinnovare, soprattutto al Sud”. Queste le parole pronunciate durante l’evento dalla giornalista Paola Bottero, organizzatrice e ideatrice di SUDeFUTURI con Alessandro Russo, che riassumono lo spirito della terza edizione della kermesse ‘(R)innoviamo il Mezzogiorno’.
Il fulcro del dibattito tra i relatori è stato l’innovazione, declinata in tutti i campi del sapere. Provenienti da molteplici settori della conoscenza (dal mondo accademico, politico e istituzionale, a quello artistico, imprenditoriale, dell’informazione e della comunicazione) e da diverse generazioni, gli ospiti partecipanti hanno dato vita ad un dialogo ricco e variegato, in cui la saggezza e l’esperienza di alcuni relatori hanno incontrato l’entusiasmo e la freschezza degli ospiti più giovani. Il dibattito è stato stimolato dalla sagacità e dalla prontezza di Paola Bottero, dalla puntualità degli interventi di Alessandro Russo, dall’acutezza di Paolo Mieli e dalla professionalità di Fabrizio Frullani.
ripartire dal Sud per tornare alle origini magnogreche
Nella tre giorni, inaugurata dai saluti del Presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti e da quelli del padrone di casa, il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone, si è parlato di ripartenze, declinate al plurale, in tutti i settori e le discipline. I relatori si sono confrontati sulla ripartenza per il Sud nel post pandemia, sul tema delle infrastrutture materiali e immateriali necessarie per lo sviluppo del Mezzogiorno, su marketing territoriale e cultura come strumento per cambiare la narrazione della parte bassa dello stivale, per arrivare alla domanda: l’Italia può ripartire dal Sud? Il dibattito è continuato, con il tema risorse umane e progetti per la ripartenza, per finire con una discussione su lavoro e formazione e sullo stato di salute delle democrazia. Un ritorno alle origini, quindi, alla forma democratica, sorta dai precetti aristotelici oltre 2500 anni fa, e del suo futuro, sempre più incerto e messo ancora più in discussione dalla crisi pandemica, da spinte di sovranità nazionali, dalla regressione di valori e senso civico.
Durante l’evento è stato presentato uno dei progetti di Fondazione Magna Grecia: la seconda giornata del meeting si è conclusa con un focus su Calabria Emotions, il bando di cortometraggio lanciato ad aprile dalla Fondazione, e con la proiezione di “Note Magiche“, il corto vincitore.
per (r)innovare, servono pragmatismo e assunzione di responsabilità
Per cambiare la narrazione del Sud, non servono solo idee e suggestioni, ma un occhio critico e pragmatismo. Ed è emerso sul palco di SUDeFUTURI. L’Italia può davvero ripartire dal Sud? Sì, ma “Bisogna smettere di fare romanticismo meridionalista e moralismo, e partire dalla realtà”, secondo il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassare. “Serve un progetto nazionale, il turismo non basta. Il Sud dovrebbe puntare al Mediterraneo, e non imitare il Nord”, prosegue Baldassare. “Basta vittimismo. Non bisogna lavorare con la fantasia ma con progetti concreti, e il PNRR è un’ottima opportunità”, secondo il direttore generale Pubbliemme Maria Grazia Falduto. Per la docente urbanista, già membro del gruppo FS, Francesca Moraci, si dovrebbe “pensare alle infrastrutture in termini sociali. Ci vuole un’assunzione di responsabilità, per far capire ai cittadini come stanno effettivamente le cose, perché senza apprendimento non c’è sviluppo”.
La Fondazione ha raccolto alcune delle eccellenze calabresi che ogni giorno lottano per la propria terra. Come il Presidente Entopan Francesco Cicione, che sta per realizzare un ecosistema per l’innovazione, l’incubatore Harmonic Innovation Hub per creare valore nel Mezzogiorno e nel Mediterraneo; la giovane Elena Militello, Presidente di South Working, classe 1992, che con il suo ottimismo ha travolto la platea. La direttrice Maria Grazia Falduto, l’imprenditore calabrese Maurizio Talarico, la medaglia d’argento a Tokyo 2020 Anna Barbaro, campionessa di paratriathlon.