domenica, 9 Marzo 2025

U.S. Palmese

film 120′, 2025, italia
di MANETTI bros.

con Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Giulia Maenza, Lisa Do Couto Teixeira, Max Mazzotta, Massimo De Lorenzo, Gianfelice Imparato, Massimiliano Bruno, Guglielmo Favilla, Aurora Calabresi, Giuseppe Futia, Mario Russo, Luca Attadia, Salvatore Costa, Antonio Di Turi Adriano Fedele, Guillaume De Tonquedec, Claudia Gerini

Si possono conciliare tutti i luoghi comuni sul Sud retrogrado e provinciale, il calcio, la voglia di riscatto e le emozioni vere, quelli non instagrammabili?
La risposta l’hanno data i Manetti bros. con U.S. Palmese, dolce e commovente.

Lascio ad entusiasti e detrattori tutti i retropensieri su come è nata l’idea, quanto il film si discosti dai precedenti dei fratelli Marco e Antonio (alla regia c’è solo Marco, mentre alla sceneggiatura hanno lavorato entrambi), quanto le origini palmesi della madre e le notizie di una cronaca antica ne abbiano influenzato la scrittura.
A me è piaciuto, mi ha fatto tenerezza. E mi ha sorpreso: è molto diverso da quello che mi aspettavo. Forse, se proprio devo trovargli un difetto, poteva essere un po’ più corto, ma alla fine scivola via, raccontando una storia che è un sogno multiplo.

Intanto Palmi. La città della Varia recita benissimo il ruolo protagonista di cliché negativo, proprio come era stata Castellabate per Benvenuti al Sud: meridionale (calabrese), arretrata, piccola, chiusa tra la piazza e il bar, ferma nel tempo e nello spazio. Ma i cliché, lo sappiamo bene, servono per essere ribaltati. E fin dall’inizio il film offre indizi, aprendo verso gli orizzonti regalati da quella parte della costa Viola, sul Tirreno reggino.

All’interno di questa protagonista assoluta si muovono gli altri protagonisti. Primo fra tutti don Vincenzo/Rocco Papaleo, rispettato agricoltore in pensione (no, non è un sacerdote) alla ricerca di un’idea per risollevare la squadra di calcio cittadina. L’U.S. Palmese, appunto.

Trama facile: la bizzarra proposta di raccogliere una colletta per pagare l’ingaggio milionario al talentuoso quanto irascibile Etienne Morville (Blaise Afonso). Varie scene che accompagnano risate amare. Infine, la vittoria: Palmi decide di autotassarsi per salvare l’U.S. Palmese, ma non sa ancora che salverà soprattutto sé stessa e il calciatore dal pessimo carattere (potrebbe sembrare Balotelli).

Nel passaggio dal lusso della vita precedente, in una Milano che sembra New York, al ribaltamento, appunto, dei cliché, c’è il calcio. Che non è trama, né protagonista, ma mezzo per dare un messaggio forte: anche (o solo?) in un paesino dell’estremo Sud si possono ritrovare passione per ciò che si fa. Insieme ad emozioni e sentimenti corali. Perché, si sa, nei paesini meridionali la vita quotidiana è fatta di di condivisione.

Paola Bottero
Paola Bottero
JOURNALIST, STORYTELLER, VISION MAKER

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