domenica, 23 Febbraio 2025

A Sanremo il 50mo di Amnesty International in Italia

Per l’anniversario di Amnesty International a Casa Sanremo con Grazia Serra, Simone Cristicchi, Gianmarco Saurino e altri protagonisti

In questo particolare momento storico, pieno di conflitti, è fondamentale omaggiare l’impegno di chi difende i diritti umani. Amnesty International lo fa ormai da cinquant’anni. Un momento di riflessione più che di festa, quello organizzato a Casa Sanremo. Perché – spiegano gli organizzatori – mezzo secolo di impegno per i diritti umani merita sicuramente di essere omaggiato, ma l’odierno momento storico impone una rinnovata consapevolezza e una voce sempre più forte contro le ingiustizie.

Il nostro compito è dare voce a chi non ha voce o almeno incuriosire qualcuno. Se riesco a incuriosire almeno un ragazzo per me è una vittoria”, ha spiegato Grazia Serra, che ha fortemente voluto organizzare l’evento per ricordare lo zio Francesco Mastrogiovanni, deceduto nel 2009 nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Vallo della Lucania. Una figura diventata tragicamente iconica e rappresentativa della malasanità a più riprese raccontata anche da stampa e tv.

cristicchi per Amnesty internazional

Conosco la storia di Mastrogiovanni, l’ho seguita dalla televisione e sono rimasto sbalordito da quello che è accaduto. E’ una vergogna che debbano succedere queste cose in un paese così detto civile.  Le persone continuano ad essere maltrattate, legate e trattate come degli animali… la persona viene completamente spogliata dei suoi diritti, dei suoi oggetti personali ridotti a delle identità sconosciute al resto del mondo. Questa forma di violenza va combattuta e va denunciata. I nostri fratelli più fragili non possono essere trattati come gli scarti della società, dobbiamo ridare loro la dignità che meritano”, ha detto a riguardo Simone Cristicchi che ha partecipato all’evento con un contributo video in cui ha usato parole di conforto per lo Zio di Grazia Serra.

gli organizzatori dell’evento per il 50mo di Amnesty International

Questo è il paese in cui le morti di Stato non vengono risolte dallo stato ma dalle famiglia”, ha detto Riccardo Noury portavoce di Amnesty International Italia.

«Celebrazioni e non festeggiamenti, perché c’è poco da festeggiare in un periodo pieno di conflitti, di attacchi al diritto internazionale e dell’acuirsi delle discriminazioni sociali ed economiche. Ciò nonostante, continuiamo a fare rumore, ad alzare la voce, a chiedere diritti, verità e giustizia. Tre parole di cui c’è bisogno più che mai, anche in Italia», ha proseguito Noury.

Grazia serra ricorda lo zio, Francesco Mastrogiovanni

Una testimonianza personale carica di significato, quella della giornalista Grazia Serra, che ha voluto fortemente organizzare l’evento.

«Ricordare mio zio, Francesco Mastrogiovanni, a Casa Sanremo .Bazr durante la settimana del Festival è una grande emozione ed è soprattutto un tassello importante per una battaglia che abbiamo intrapreso ormai 16 anni fa, quando è venuto a mancare nel 2009 nel reparto psichiatrico SPDC di Vallo della Lucania contenuto mani e piedi ininterrottamente per oltre 90 ore.
Io avevo poco più di vent’anni. Quell’orribile vicenda ha cambiato radicalmente la mia vita e da quel giorno ho giurato che avrei fatto di tutto affinché la morte di mio zio avesse un senso. Volevo che ciò che gli fosse accaduto servisse per evitare altre morti.

E allora il senso è proprio questo: cercare di dar voce anche a chi non ha voce, in una settimana in cui spettacolo e musica apparentemente sono i temi principali, ma io vorrei che si riflettesse anche su battaglie civili di cui ancora si parla troppo poco».

Ha moderato l’incontro, insieme a Grazia Serra, Francesca Corbo, ufficio del portavoce di Amnesty International, che ha spiegato come spesso l’Ong entri in contatto con il mondo dell’arte, della musica e del cinema.
Sul palco della Lounge Mango era presente anche Gianmarco Saurino che da anni collabora con Amnesty International anche grazie al podcast “Ellissi”, giunto alla sua terza edizione. “Sposare la sofferenza degli altri è un atto rivoluzionario e credo che sia un dovere”, spiega l’attore che sostiene la necessità di mettere il proprio lavoro a servizio dei diritti umani. “Noi abbiamo solo un compito, dirvi che non siete soli”, conclude Riccardo Noury.

In chiusura Vincenzo Russolillo, patron di Casa Sanremo, ha ringraziato i presenti e ribadito come in un contesto pur leggero come quello della settimana del Festival sia giusto organizzare eventi di spessore e significativi come questo.

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