domenica, 23 Febbraio 2025

Casa Sanremo, Gratteri e Ranucci acclamati come star

il procuratore di Napoli non ha esitato a spostarsi di un migliaio di chilometri pur di portare il suo messaggio di cultura della legalità nel cuore del Festival

Casa Sanremo, non solo canzoni. Spazio a temi impegnativi e importanti, come da tradizione: e così finisce che Nicola Gratteri e Sigfrido Ranucci vengano acclamati come star della musica. Nella Lounge Pino Mango, “Next Gen Legality by Nextenne” ha visto avvicendarsi sul palco uomini e donne impegnati in prima linea nella giustizia e nel giornalismo d’inchiesta. Vincenzo Russolillo, patron di Casa a Sanremo, ha dato il via al talk portando i suoi saluti agli ospiti.

Casa Sanremo, Gratteri ospite d’eccezione

Ospite d’eccezione, come già scritto, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, che non ha esitato a spostarsi di un migliaio di chilometri pur di portare il suo messaggio di cultura della legalità nel cuore del Festival perché, ha spiegato ieri a Casa Sanremo “ogni occasione per fare cultura con i nostri giovani è preziosa, la mancanza nella trasmissione di cultura e di valori ai giovani è, tra i tanti errori del mondo in cui viviamo il più grave”. Per Nicola Gratteri, “parlare ai giovani non è mai tempo perso. Io uso le ferie per andare nelle scuole perché è utile per i ragazzi. Bisogna educare alla cultura, all’istruzione. Ci si basa più su ciò che si ha e non è importante ciò che si è. L’apparenza inganna e domina il mondo: c’è tanto da fare, ma non bisogna mollare”.

Casa Sanremo, Gratteri accolto come una star, entusiasmo anche per Ranucci

L’affetto per Gratteri, per il lavoro che fa da anni, è visibile anche a Sanremo. Accolto come una star, seguito dal pubblico che lo ha ascoltato senza che volasse una mosca. C’è una grande parte d’Italia che stima e apprezza il suo lavoro, e ieri se ne è avuta la riprova. Accolto come una star anche Sigfrido Ranucci, che con Report è un grande esempio di giornalismo con la schiena dritta che rinnova ogni volta quello che dovrebbe essere (per tutti) il rapporto di fiducia tra opinione pubblica e informazione.

Casa Sanremo, Gratteri: il problema non sono i ragazzi, ma i genitori

«Faccio un esempio preso dalla vita di tutti i giorni: un ragazzino che torna a casa con un brutto voto e lamenta: l’insegnante ha fatto un’ingiustizia. Che altro dovrebbe dire? Ma il problema non è quel ragazzino, una scusa per giustificare un brutto voto la abbiamo cercata tutti nella vita. Il problema sono i genitori che partono lancia in resta e il mattino dopo si presentano dal dirigente scolastico pretendendo un processo per direttissima all’insegnante. Cosa insegna a suo figlio un genitore che si comporta così?».

Secondo Gratteri, illudendosi di dare qualcosa al proprio pargolo i genitori rispondono semplicemente all’affanno di comperare il suo affetto. «Comprare l’affetto dei figli è una cosa aberrante oltre che diseducativa. Eppure ne vediamo moltissimi esempi: i processi agli insegnanti. I telefonini da mille euro comprati anche se la famiglia non si può permettere spese del genere. Le scarpe all’ultimo grido a botte di trecento euro il paio. Un figlio comprato con questi mezzi non avrà mai rispetto dei propri genitori, né degli insegnanti né, di conseguenza, della società in cui cresce e vive».

Casa Sanremo, Gratteri: l’Italia investe poco nell’educazione

Certo la responsabilità non sta tutta nelle famiglie. «Il nostro Paese non investe abbastanza nell’educazione, si comporta come se non ci credesse. Se paghiamo un insegnante poco più di mille euro al mese diamo automaticamente una valutazione dell’importanza di educare le prossime generazioni. Non è una questione di colore politico: nessun governo ha mai dato mostra di voler investire davvero nella scuola. Ed ecco che ci troviamo alle prese con una popolazione di analfabeti di ritorno, con i laureati che fanno errori di ortografia, con i dirigenti che hanno un livello di curiosità culturale bassissimo. Il Paese che cresciamo nelle scuole è il Paese che diventeremo domani». Legalità, rispetto, cultura, curiosità. Se è vero che l’intelligenza è in buona parte un dono, è altrettanto vero che è possibile coltivarla e incoraggiarla. Anche a Sanremo, durante il Festival.

Casa Sanremo, Gratteri: queste riforme della giustizia sono dannose

A margine dell’incontro, rispondendo alle domande dei giornalisti, Gratteri è intervenuto sulla questione giustizia: “Sono contrario sia alla riforma Nordio che alla Cartabia, che non sono servite e non servono assolutamente a nulla: né a velocizzare i processi e soprattutto né tutelare le parti offese e deboli del processo“. Ha aggiunto Gratteri: “È importante che i magistrati, in modo democratico, protestino per ciò che ritengono dannoso per l’amministrazione della Giustizia e, come prodotto finale, nei confronti della collettività”, ha detto riferendosi allo sciopero indetto dall’Anm in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Casa Sanremo, Gratteri: giornali e tv “poco agitati” sulle riforme

Parlando di riforma della Giustizia, il magistrato punta il dito anche sugli editori di giornali e televisioni: “Li ho visti poco agitati su queste riforme. Anche quando c’è stata la riforma Cartabia, ricordo allora il presidente dei giornalisti o il segretario del sindacato dei giornalisti che non è andato in Commissione Giustizia per comunicare il punto di vista dei giornalisti. Ricordo di aver letto sul giornale che uno non aveva avuto tempo di studiare, perché era stato chiamato all’ultimo, l’altro perché impegnato in qualcosa di più importante. La settimana dopo non ho visto i giornalisti scioperare, le barricate per riforme che hanno riguardato voi giornalisti. La verità è che pezzi dell’editoria non sono esperti del settore o gente che proviene dal giornalismo“.

Gratteri: centinaia di telefonini nelle carceri

Il procuratore non si è risparmiato. “Da anni denunciamo la presenza di centinaia di telefonini nelle carceri – ha continuato il magistrato –. L’unica soluzione è l’acquisto di jammer (dispositivI che interferiscono con le frequenze di comunicazione dei cellulari, ndrda mettere quantomeno nelle carceri ad alta sicurezza“. “Anche ieri – ha aggiunto – abbiamo arrestato ventisette persone a Napoli. Sette di queste avevano i telefonini in carcere e mandavano messaggi di morte, chiedevano la tangente o addirittura, tramite videochiamata, la moglie faceva scegliere il colore dei pantaloni al marito carcerato. Questa è la cosa più semplice, ma ci preoccupiamo invece quando dal carcere, attraverso il telefono, si inviano messaggi di morte“.

Casa Sanremo, spazio agli altri ospiti

Nel corso di “Next Gen Legality by Nextenne” spazio ovviamente agli altri ospiti. Il primo intervento è stato di Marianna Aprile, giornalista e conduttrice di LA7, alla quale è stato chiesto un parere sul futuro etico della Società: “Mi viene da dire che è quasi inutile parlare di legalità, bisogna mostrare esempi di etica, ai giovani, ma non solo. Cerco ogni giorno di raccontare questi esempi perché ce ne è un grande bisogno. Ci sono tantissimi sinonimi per esprimere il senso di legalità; di contrari c’è n’è solo uno: ingiustizia”.

Paolo Di Giannantonio, giornalista Rai ed ex anchorman del Tg1, sul tema ha aggiunto: “I giovani guardano poco la Tv per informarsi. Le nuove tecnologie avanzano e ora mai l’intelligenza artificiale propone argomenti non veri. La ricerca alla verità è sempre più difficile, perché la tecnologia sta andando molto più veloce di noi”.

Casa Sanremo, gli interventi di Pagliaro e Ranucci

Paolo Pagliaro, giornalista e coautore di “Otto e mezzo” su La7 si è così espresso: “Il giornalismo non è separato dalla società in cui opera: in Italia è spesso legato al potere, ma il giornalismo investigativo ha il compito di svelare corruzione e segreti, spesso a caro prezzo. Le mafie si sono evolute, passando dalla violenza alla manipolazione dei dati e della finanza. Oggi ascoltiamo solo ciò che vogliamo sentire, ma l’informazione deve restare uno strumento di conoscenza e verità, non di inganno”.  

Sigfrido Ranucci, giornalista, Vicedirettore Rai e conduttore della trasmissione “Report” su Rai3, sul “greenwashing”, tema di grande attualità: “Pensiamo alle storie di società che raccontavano di diffondere lusso e moda, ma non era affatto così. Il giornalismo è il gps del prodotto nel rispetto dell’ambiente. Vale per la moda, ma anche per l’energia. L’occhio etico deve essere il giornalismo. Mio padre era operativo nel campo della finanza e se avessi dovuto seguire i suoi racconti, mi sarei dovuto allontanare dalla legalità. Ma il suo esempio è stato fondamentale per me per avere come destinazione il bene comune”.

Casa Sanremo, non solo Gratteri: gli interventi dei magistrati Nanni e Frustaci

Francesca Nanni, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano, si è soffermato invece sulle difficoltà incontrate in quanto prima della storia della Magistratura italiana nel suo ruolo: “A me è capitato di ricoprire ogni ruolo da quando sono magistrato, la prima donna in ogni mio incarico. Questo me lo hanno fatto notare gli altri e, dopo i primi imbarazzi, ci ho fatto l’abitudine e ho trovato strategie per non essere l’ultima. Consiglio a ogni ragazza che volesse percorrere le mie orme di impegnarsi molto perché c’è una forte selezione e oggi è ancora più difficile e l’impegno deve essere arduo”.

Ad Annamaria Frustaci, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è stato chiesto quanto contano per i giovani i buoni esempi e i mentori: “Ho sempre ammirato da ragazza chi si occupava del giornalismo d’inchiesta. Giustizia e informazioni appartengono alle persone. Gherardo Colombo è colui che ha acceso una scintilla in me nel voler diventare un magistrato. Oggi più che mai si deve recuperare l’idea della giustizia”.

Gli interventi di Falvo e Angelillis

Camillo Falvo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia ha portato la sua testimonianza lavorando in un distretto tra i più “caldi” in Italia: “Questo è un bellissimo momento perché sono nel posto giusto in cui parlare. Lavoro a Vibo Valentia, un posto difficilissimo con il più alto tasso di criminalità. C’è però voglia di riscatto. È importante far capire ai giovani che ci sono modelli migliori da seguire. Andando nelle scuole ho notato che soprattutto con i più piccoli, fare incontri sulla legalità è fondamentale”.

Ciro Angelillis, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Bari ha dichiarato infine: “Eventi come questi servono a combattere l’indifferenza. Andare nelle scuole è fondamentale affinché i social siano un mezzo sicuro e che non macchi la reputazione dei giovani. Prima c’era tanta fiducia per la magistratura, la fiducia che la collettivista nutrivano le persone. Non si cercava consenso bensì fiducia. Si discute molto oggi su che cosa è meglio per la magistratura. La collettività non dev’essere indifferente alle riforme di cui si sente parlare e la stampa deve rappresentare di spiegare alle persone di che cosa si tratta senza parlare dello scontro politica-magistratura”.

Andrea Belmonte
Andrea Belmonte
GIORNALISTA, SOCIAL MEDIA MANAGER

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