domenica, 23 Febbraio 2025

Sanremo secondo Carlo Conti. Attesa per l’inizio del Festival

Con la conferenza stampa di oggi si apre la settimana del 75mo Festival di Sanremo. Carlo Conti spiega le scelte e le serate

Ultimi preparativi nella piazza centrale, che unisce il teatro Ariston e il Palafiori, per essere pronti allo start. Giornalisti, curiosi, appassionati, forze dell’ordine: Sanremo è in gran fermento, la macchina sta per essere rodata, pronta ai nastri di partenza. Tutto pronto per la prima serata del Festival: sicurezza rafforzata in tutta la città, in particolare nei luoghi cardine della kermesse, il teatro Ariston e piazza Colombo, dove è stata allestita la Suzuki Arena.

Si provano i palchi, intanto. Quello centrale, in piazza Colombo – il Suzuki Stage – attende grandi protagonisti: martedì 11 Raf, mercoledì 12 Big Mama, giovedì 13 Ermal Meta, venerdì 14 Benji & Fede e sabato 15 Tedua. Poi il palco galleggiante sulla grande nave da crociera Costa Toscana. A bordo un gruppo dance-rock italiano di livello internazionale: i Planet Funk, che suoneranno nella serata finale.

Ma intanto è tempo di conferenze. La più attesa va in scena all’Ariston Roof, in tarda mattinata.

sanremo secondo Carlo Conti

“La musica, come la vita, si fa in un solo modo: insieme. Per questo ho deciso di cambiare ogni sera compagni di viaggio. I primi due, ai quali sono particolarmente legato, sono Antonella Clerici e Gerry Scotti. Avrei voluto con me sul palco anche un quarto compagno: Fabrizio Frizzi”. Carlo Conti ha accanto a sé Clerici e Scotti, durante la conferenza di apertura del 75esimo Festival della canzone italiana. Presenti in sala stampa anche Marcello Ciannamea (direttore Intrattenimento Prime Time Rai), Claudio Fasulo (vicedirettore Intrattenimento Prime Time Rai) e il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager.

“Sarà un grande onore, per me, avere accanto due fuoriclasse della televisione come Antonella Clerici e Gerry Scotti. Con Gerry nessuna contrapposizione, solo rispetto”. Carlo Conti si è poi soffermato su alcune scelte compiute per la prima serata: “Sarà ospite Jovanotti. Non ci saranno monologhi, ma gli argomenti di attualità non mancheranno attraverso la musica. Per questo ho chiamato a esibirsi Noa e Mira Awad, le due cantanti che ci porteranno nel Medio Oriente martoriato dalla guerra”.

“NESSUNA PRESSIONE O INDICAZIONE POLITICA SU FESTIVAL”

“Questa edizione più che mai non ha avuto alcun tipo di indicazione o pressione. Ringrazio la Rai per questo: sa che non cerco polemiche, anzi. Cerco di fare cose nel rispetto degli spettatori, parlando a tutti. Ho detto no ai monologhi per questioni di tempo, voglio finire le serate entro l’una di notte, con eccezione di quella finale. Ho preferito sintetizzare il più possibile. Penso che spesso sia più efficace una singola parola che non una lunga conversazione”. Questa la risposta di Carlo Conti ai giornalisti che hanno chiesto se i monologhi siano assenti in questa edizione del Festival di Sanremo per evitare polemiche politiche.

CONTI: ASCOLTI NON MI INTERESSANO, SPERO FESTIVAL DI QUALITà

“Ho detto sì al Festival alla settima volta che la Rai me l’ha chiesto. Ho sentito l’affetto delle case discografiche, delle major, che mi hanno convinto. Poi c’è stata la variabile costituita da mio figlio: l’ultima volta che ho condotto il Festival aveva un anno e non poteva ricordarselo, al contrario di oggi, che ne ha 11. Al di là di questo, ringrazio e applaudo ciò che ha fatto Amadeus. Gli ascolti non mi interessano, mi alzerò alle 11 e li chiederò, ma senza ansia; spero di regalare al pubblico una kermesse di qualità, fatta di tante, buone canzoni, senza sentire troppa pressione”. Così Conti, direttore artistico del Festival di Sanremo, rispondendo a una domanda sul suo primo pensiero quando gli è stata proposta la conduzione di questa edizione del Festival e se guarda con preoccupazione o ansia ai numeri che farà quest’anno la kermesse.

DICHIARARSI ANTIFASCISTI? CHE MALE C’È?

“Dichiararsi antifascisti? E che male c’è?”, ha risposto con un sorriso Carlo Conti a chi in sala stampa, durante la presentazione del Festival di Sanremo che prenderà il via domani, gli ha posto una domanda già emersa lo scorso anno. “Mai dimenticare ciò che hanno fatto i nostri genitori e nonni per noi”, ha aggiunto il conduttore e direttore artistico della kermesse. Lo stesso quesito è stato rivolto a Gerry Scotti, che con espressione quasi sconfortata ha replicato: “Ho avuto metà della mia famiglia fucilata dai fascisti, pensa te…”. (Fonte: Agenzia DIRE)


SF
SFhttps://www.sudefuturi.it
Alla ricerca dei futuri per tutti i Sud del mondo.

leggi anche

PRIMO PIANO

Speciale “Il voto sopra Berlino”, segui la diretta di Adnkronos

A partire dalle ore 17 exit poll, risultati e commenti su un evento che segnerà il futuro dell'Europa

gli ultimi articoli