venerdì, 14 Marzo 2025

Neolaureati, stipendi più alti per chi proviene dal Nord

Laurearsi in discipline STEM garantisce una stabilità economica e un solido futuro. Frequentare le facoltà scientifiche paga di più, e i laureati dei Politecnici sono i più remunerati, come quelli delle università private. Lo dicono i dati emersi dall’ ”Osservatorio JobPricing” pubblicati nella settima edizione dell’University Report.

La classifica si basa sui migliori atenei italiani in termini di previsioni di guadagno. Ad emergere non è solo il dato inerenti alle prospettive concesse dai Politecnici. Anche i laureati delle università private infatti percepiscono (in media) fino al 6% in più dello stipendio rispetto a chi frequenta un ateneo pubblico, con forti differenze a livello geografico tra Nord e Sud.

Chi si laurea al Nord, secondo i dati di JobPricing, guadagna il 2% in più rispetto al Centro e il 10% in più che al Sud. Le differenze nella media retributiva per area geografica dipendono in parte dalla tipologia di università dato che al Nord ci sono più private; e in parte dal fatto che chi studia al Sud è più probabile che alla fine lavori nel Meridione, dove i salari sono in media più bassi. 

Secondo l’Osservatorio, al primo posto degli atenei che assicurerebbero una remunerazione più alta, troviamo l’Universià Commerciale “Luigi Bocconi”. Seguita dal Politecnico di Milano e dalla Luiss, “Libera univeristà internazionale degli studi sociali Guido Carli”. E ancora, il Politecnico di Torino e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Bergamo, Boogna, Ca’ Foscari di Venezia. Neanche una si trova nel Mezzogiorno.

Ma i laureati italiani, rispetto all’Europa, sono ancora pochi. L’Italia fa parte dei Paesi con una percentuale ridotta di giovani laureati. Secondo l’Eurostat nel 2020 era laureata il 28,9% della popolazione fra i 25 e i 34 anni contro il 41% della media Ue. E’ inevitabile che questo dato condizioni la capacità di ripresa. L’Italia, notano i ricercatori, già era meno competitiva di altri Paesi prima della pandemia, non avendo recuperato totalmente il terreno perso dopo il 2008. Ora dovrà affrontare una difficoltà maggiore.

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