Transizione digitale: la sfida del Mezzogiorno

Il divario digitale tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del Nord Italia è ancora troppo marcato. Lo dice l’indice DESI – Digital Economy and Society Index – regionale del 2021 elaborato dall’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano.

I dati restituiscono una fotografia alla quale siamo tristemente abituati. Facendo un esempio, su una scala da 0 a 100, l’indice della Lombardia è di 72 mentre quello della Basilicata si ferma a 27,8.

Inoltre, secondo il rapporto Svimez 2021, al Sud è più elevata la frequenza di persone senza competenze digitali (4,3% della popolazione) o con competenze basse (47,8%), mentre nelle regioni settentrionali prevalgono coloro che hanno un alto livello di competenze digitali (32% nel Nord- Ovest e 30,8% nel Nord-Est).

Quella della digitalizzazione è una vera e propria sfida per il Mezzogiorno, accelerata dalla pandemia che ha aumentato la consapevolezza dell’importanza della trasformazione digitale in Europa. Il lockdown ha trasformato la nostra organizzazione sociale, e con essa le nostre relazioni, immergendole sempre di più nello spazio virtuale. Un paradigma che ha coinvolto anche i sistemi economici e di conseguenza il nostro modo di fare impresa, in un mercato digitalizzato.

Questa spinta alla digitalizzazione ha di fatto acuito le stantie disuguaglianze tra Nord e Sud del paese, ma anche tra l’Italia tutta e il resto d’Europa. I dati dell’indice DESI 2021 raccontano che l’Italia si classifica al ventesimo posto fra i 27 Stati membri dell’UE.

Nonostante nel corso del 2020 il nostro Paese abbia compiuto alcuni progressi sul fronte del digitale, – in termini di copertura e di diffusione delle reti di connettività – rimane ancora molto da fare soprattutto riguardo il capitale umano che, come accennato sopra, registra livelli di competenze digitali, di base e avanzate, molto bassi. 

È piuttosto logico ed evidente che i giovani siano gli agenti di cambiamento primari nel processo verso una transizione digitale e sostenibile. Ma se guardiamo al Sud, proprio su questo punto emerge un paradosso.

Infatti, nel Mezzogiorno si registra il più grande fermento d’impresa di stampo giovanile. Secondo i dati del “Panorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno” pubblicato dal Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, il Sud è l’area con i più alto tasso di imprenditorialità giovanile (il 10% contro l’8,4% in Italia) con 15.000 imprese innovative. Inoltre, è qui che sono più diffuse le discipline Stem, scelte dal 25,3% dei giovani contro il 24,6% medio nazionale.

Insomma, al Sud ci sono le condizioni per far crescere una cultura della digitalizzazione e dell’innovazione. È quindi necessario un cambio di rotta, che non coinvolga solo gli interventi di carattere tecnico-strutturale, come il potenziamento della banda ultra-larga, sistemi cloud per gestire e processare dati, modelli di scambio di informazioni con i cittadini di facile accesso per tutti. È fondamentale implementare un’inversione culturale che sensibilizzi chi detiene la responsabilità decisionale.

Lo sviluppo dei territori è ormai indissolubilmente legato alla digitalizzazione. Mai come negli ultimi anni il digitale ha goduto di un così grande dinamismo e soprattutto dell’attenzione istituzionale vista la spinta del PNRR e le possibilità offerte dalla tecnologia. Ma non è solo una questione di innovazione tecnologica.

Il digital divide, nella sua dimensione infrastrutturale, colpisce le fasce della popolazione che escluse da questi strumenti, ne perdono i vantaggi e subiscono danni socioeconomici e culturali. Ecco perché è importante mettere in rete il Sud con il Nord, unendo le grandi città e i piccoli borghi, un patrimonio non sufficientemente valorizzato.

editoriali

il punto

gli eventi

Scilla, Gratteri a SUDeFUTURI: «Non si risolve il problema dei candidati con la patente antimafia»

L'evento della Fondazione Magna Grecia parte alla grande da Piazza San Rocco: oltre al Procuratore di Catanzaro sul palco Antonio Nicaso, Paola Bottero, Alessandro Russo, Nino Foti, Pasqualino Ciccone, Annalisa Insardà e Fabio Macagnino trio

Pilozzi (Fondazione Magna Grecia): “Per la ricerca servono modelli corretti e integrati”

La presentazione della ricerca “Arborum meridies – Gli alberi monumentali della Calabria” nella prima tavola rotonda del Focus di SUDeFUTURI 2023 moderata dal vice direttore del Tg2 Fabrizio Frullani

Gratteri a SeF V: “Investire in nuove tecnologie contro le mafie nel web”

La prima uscita pubblica in Campania del Procuratore di Napoli, moderato dalla giornalista Paola Bottero, con il Antonio Nicaso e Nino Foti

SeF III: la voglia di lavorare insieme verso un orizzonte condiviso

Condivisione, confronto e contaminazione hanno caratterizzato la terza edizione di SUDeFUTURI, l'evento di Fondazione Magna Grecia. Al centro del progetto il patrimonio più importante: le persone

focus

Europa e Italia, rischi e incognite con il nuovo corso Usa

Dazi, Nato, sostegno all'Ucraina, energia, rapporti con la Cina sono solo alcuni nodi da affrontare con l'insediamento di Trump

Affitti brevi, nuove regole: una struttura su 5 non è a norma

Più avanti nelle registrazioni le regioni a forte vocazione turistica, come Lombardia e Lazio. Le nuove norme per gli affitti brevi

«Silver housing», nuove soluzioni abitative per gli anziani soli

Tendercapital e Luiss incentivano il Silver Housing: abitazioni indipendenti con servizi "su misura"

Paradisi fiscali? I primi 4 sono in Europa

Monaco, Lussemburgo, Liechtenstein e Channel Islands sono i migliori paradisi fiscali: come vengono sottratti allo Stato 10 miliardi di euro l'anno