“La cultura non isola”: Procida Capitale italiana della Cultura 2022

Si è tenuta oggi l’inaugurazione di Procida Capitale italiana della Cultura 2022, con slogan “la Cultura non isola”. La cerimonia inaugurale è partita dal molo di Napoli Calata Porta di Massa, da dove è salpato il traghetto Fauno.

L’Isola di Arturo è ufficialmente la protagonista della Cultura del 2022, con il taglio del nastro alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro della Cultura Dario Franceschini, del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e del sindaco metropolitano Gaetano Manfredi. Le parole chiave che ispireranno il programma sono legami, co-creazione, dimensione internazionale, inclusione ed ecosostenibilità e sono sei le “i” che informeranno l’evento di quest’anno: Procida include, insegna, impara, ispira, inventa, innova.

Procida Capitale italiana della Cultura 2022 prevede 44 progetti culturali (di cui 34 originali), 150 eventi distribuiti in un cartellone di 300 giorni di programmazione, 350 artisti provenienti da 45 Paesi differenti del mondo e il coinvolgimento nei processi creativi di oltre 2000 cittadini, con la rigenerazione di 7 luoghi simbolo dell’isola. In calendario laboratori, concerti, mostre, scuole per bambini ed adulti, festival letterari di teatro e arti performative. E ancora, un laboratorio di citizen science, installazione sonore, uscite in barca a vela e battute di pesca ed una mostra del maestro Mimmo Jodice. 

Mattarella: “La cultura un capitale da valorizzare e su cui investire”

“La cultura evoca il termine capitale anche nell’altro significato della parola. La cultura è un capitale, da valorizzare e su cui investire: queste le prime parole del Capo dello Stato, dopo i saluti e i ringraziamenti istituzionali. Non è mancato il riferimento alla guerra: “Anche l’energia della cultura deve soccorrerci per fermare la guerra, costruire la pace è un impegno che richiama i valori più profondi, a partire dal diritto di ciascuno a vivere in libertà, a scegliere il proprio destino. Il patrimonio culturale genera patrimonio morale su cui risiede la civiltà di un popolo. Genera umanesimo. Sono le risorse che permettono ai popoli di ripartire, di rialzarsi, di ricostruire sulle macerie. Di riprendere a dialogare, di costruire su orizzonti comuni”.  

per la prima volta è capitale della cultura una piccola comunità

Il Ministro della Cultura ha ricordato che per la prima volta ad aggiudicarsi il titolo di Capitale della cultura è stata una piccola comunità, “un’isola che ha dimostrato una cosa molto semplice. La bellezza di Procida è fuori e dentro”. L’iniziativa è sorta nel 2014, su iniziativa di Dario Franceschini, dopo la proclamazione di Matera come Capitale europea della Cultura 2019. Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena sono state le città della cultura nel 2015. Segue Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017 e Palermo nel 2018. Il progetto riprende nel 2020-2021 con Parma.

Per il governatore Vincenzo De Luca È un’ occasione straordinaria per rilanciare l’ immagine dell’Italia nel mondo, quella della Campania e di Procida, e per recuperare flusso turistico importante dopo i colpi che abbiamo subito a causa della guerra in Ucraina che ha portato al blocco di alcuni flussi”. Per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi “La cultura è lo strumento migliore per riattivare le connessioni sociali. In un momento così difficile per le sorti della Pace nel mondo, dobbiamo guardare al futuro con rinnovata speranza”.

Fiore all’occhiello della giornata inaugurale Giovanni D’Antonio, 18 anni, vincitore delle Olimpiadi di filosofia e conteso da dieci università statunitensi. Studente di liceo a Somma Vesuviana, il giovane ha tenuto una lectio magistralis sulla speranza.

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