Sanità e Mezzogiorno: quante risorse in arrivo?

L’emergenza pandemica ha reso evidente l’importanza di salute e servizi sanitari all’interno della nostra società. Il Pnrr destina all’Italia 15,63 miliardi di euro per la mission 6, dedicata alla salute, di cui il 41% al Sud, pari a 3,3 miliardi. Al Nord spettano 2,8 miliardi (34,6%), mentre alle regioni del Centro arriveranno 2 miliardi (24,3%). Recentemente il Ministero della Salute ha pubblicato il decreto per la ripartizione del fondo tra le regioni, e rispetto alla bozza iniziale il Mezzogiorno ha ottenuto un punto percentuale in più, pari a 80 milioni. Spetterà a ciascuna regione l’attuazione concreta degli interventi. Il decreto assegna alle regioni 8 miliardi di euro, risorse che andranno a finanziare il rafforzamento della sanità territoriale.

il Ministro Speranza: prossimità, azione e uguaglianza le parole chiave intervento Pnrr nella sanità

“Prossimità, azione e uguaglianza sono le tre parole chiave del nostro intervento con il Pnrr. Una sanità di prossimità per essere più vicina alle persone deve mettere radici più profonde nei territori”. Così a febbraio il Ministro della salute Roberto Speranza.

Il rafforzamento del sistema sanitario nazionale e della medicina territoriale sono una priorità per il nostro paese, considerando che negli ultimi anni hanno subito ingenti tagli di budget e il Pnrr prevede importanti investimenti sulla medicina territoriale.

Il Ministro ha toccato anche il tema della sanita digitale, definito come “la chiave del nostro futuro per il rilancio del Ssn nell’ambito del Pnrr, contribuendo a ridurre i divari territoriali. Sarà realizzata piattaforma nazionale di telemedicina e ci sarà l’attivazione di servizi di telemedicina a livello regionale”. Tra gli altri interventi, il un rilancio della formazione del personale sanitario, con il finanziamento di 2700 borse di specializzazione aggiuntive per 101 milioni.

-33mila posti negli ospedali tra il 2010 e il 2018

Tra il 2010 e il 2018 l’Istat ha rilevato una diminuzione di 33mila posti letto negli ospedali. Attraverso il recovery plan italiano si mira a costruire strutture per le cure intermedie sull’intero territorio nazionale, così da eliminare i gap territoriali nell’erogazione dei servizi che penalizzano soprattutto le regioni del Sud, la Calabria e Campania in primis, son le regioni con il più alto tasso di mobilità sanitaria.

L’idea del Pnrr è quella di bilanciare la tendenza alla riduzione di posti letto negli ospedali con un modello di medicina diffusa sul territorio con diversi presidi, per limitare il ricovero in ospedale nei casi particolarmente gravi o che richiedono cure specialistiche.

le regioni che avranno più fondi

I territori che ne trarranno maggior beneficio sono la Lombardia con oltre 1 miliardo di euro, la Campania (915 milioni), la Sicilia (796 milioni) e il Lazio (680 milioni). La Puglia, 650 milioni, riceverà più soldi di Veneto (583 milioni) ed Emilia Romagna (537). La Calabria riceverà 311 milioni.

Per la prima volta dopo venti anni si supera il contestato meccanismo della spesa storica che non fa che perpetuare un circolo vizioso a scapito soprattutto delle regioni del Sud. Gli 8 miliardi del decreto serviranno a creare almeno 1.350 Case di comunità, a finanziare la telemedicina – che porterà a curare un paziente anche a distanza -, a rafforzare l’assistenza sanitaria intermedia con almeno 400 ospedali di comunità (un miliardo), ad ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero (2,63 miliardi) attraverso l’acquisto di almeno 3.100 grandi apparecchiature sanitarie operative e a completare 329 interventi antisismici (circa 2,1 miliardi). Tuttavia, i soldi del Pnrr non bastano e tali operazioni dovranno essere accompagnate da un aumento stabile della spesa pubblica in questo settore.

625 mln nel piano nazionale salute del Mezzogiorno

Ai fondi del Pnrr si aggiungono i 625 milioni della commissione Ue per un piano nazionale sulla salute del Mezzogiorno. Il Ministro della salute Roberto Speranza ha dichiarato che Target del Piano nazionale Salute per il Sud saranno “le sette Regioni del Mezzogiorno che sperimentano a vario titolo maggiori difficoltà organizzative dei servizi sanitari e che, per alcuni livelli essenziali di assistenza, non riescono ad assicurare la piena erogazione delle prestazioni, specie nei confronti delle fasce di popolazione vulnerabili”. Tra gli interventi che il piano andrà a finanziare, la lotta della povertà sanitaria, la salute mentale, maggiore copertura degli screening oncologici e la salute di genere.  

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