L’Italia, un paese per vecchi?

Secondo le statistiche, a livello demografico siamo uno dei paesi più anziani al mondo. Tra calo nascite e sopravvivenza delle età più avanzate, nel 2021 l’Istat ha rilevato che gli over 65 sono circa 14 milioni – il 24% degli italiani – di cui la metà hanno più di 75 anni. Rispetto al 2010, la quota di anziani è cresciuta di 1,8 milioni di persone, a fronte di un calo degli under 15 (- 400.000 unità rispetto ad 11 anni fa). Siamo un paese sempre più vecchio, ma non “per vecchi”: non tutti i Comuni italiani sono pronti a far fronte ad una crescita di persone che hanno sempre più bisogno di strutture e servizi di cura e assistenza.

al Sud meno anziani ma più fragili

Sono tutte situate al Nord le province con il maggior numero di anziani. Nel 2021, come riporta Openpolis Savona è quella con il maggior numero di over 65 – il 30% della popolazione. Nella classifica seguono altre città del Nord con il 29% Biella, Genova e Trieste. Napoli e a Caserta le città “più giovani”, con il 19% e il 18% di anziani. Secondo dei dati riferiti al biennio 2016-2018 pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, gli anziani del Mezzogiorno sono più fragili dei loro coetanei del Nord. Il 21% degli over 65 del Sud presenta disabilità, contro l’11% di chi vive nelle regioni settentrionali, mentre il 24% al Sud vive una condizione di fragilità, contro il 13% di chi sta nella parte alta dello stivale. Si tratta di una questione meridionale legata soprattutto all’utilizzo e alla pianificazione delle risorse.

le regioni meridionali spendono quattro volte di meno per gli anziani

A livello di spesa è altissima la disomogeneità tra gli enti locali: ce ne sono alcuni con grandi uscite per il sostegno dei più anziani, come Trieste (104,14 euro pro capite). Genova e Bari i Comuni con le cifre minori (13,79 e 8,22 euro pro capite), ma sono i comuni di Puglia (4,5 euro pro capite) , Calabria (3,6) e Umbria (3,5) quelli che riservano la quota minore di spese per le persone oltre una certa età. Le regioni del Mezzogiorno spendono in media quattro volte di meno rispetto a quelle settentrionali per la voce servizi sanitari residenziali per anziani, e, purtroppo, la presenza e la diffusione delle Rsa dipende non tanto dai reali bisogni degli anziani in un determinato territorio ma dalle risorse di cui dispongono le Regioni.

quando lo Stato non c’è subentrano famiglie e no profit

A giugno 2021 l’Istat ha diffuso un Rapporto che ha indagato le condizioni di fragilità e la domanda di assistenza sociale della fascia più debole delle popolazione, gli over 65, riferito all’anno 2019. Sono 2,7 milioni gli anziani con disabilità gravi e 1,3 milioni non hanno supporto e aiuti adeguati alle proprie necessità. Di questi, tra l’altro, circa 1 milione vive con altri over 65 e sono 100mila gli anziani privi di risorse economiche che impediscono di accedere a servizi a pagamento per l’assistenza. Il problema principale sta nel fatto che il nostro sistema di welfare ha un impianto fortemente familistico, dove la famiglia – o alla figura di badanti e collaboratori domestici a cui la famiglia si rivolge a sua volta – è il maggior ammortizzatore sociale per soddisfare i bisogni dei propri membri.

Dal rapporto di Fondazione per la sussidiarietà “Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza” emerge che le organizzazioni del terzo settore costituiscono metà dell’offerta di posti letto per anziani e disabili (49%), con un salto di 7 punti percentuali rispetto a 10 anni fa e una parallela riduzione della quota del pubblico, che in dieci anni ha ridotto la quota della spesa ad anziani del 5%, passando dal 30 al 25%. Il rapporto ha evidenziato che l’Italia riserva alle fasce più deboli della popolazioni il 2,5% del PIL, un punto percentuale sotto la media del 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e ben al di sotto le quote di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). In Italia la spesa per il Long Term Care (LTC) ammonta allo 0,7% del Pil ed è la metà rispetto ai Paesi Ocse (1,5%).

Pnrr e anziani: 500 mln per i più fragili, di cui 300 per Rsa

Il problema dell’assistenza socio sanitaria agli anziani sarà destinato a diventare sempre più rilevante nei prossimi anni. Si stima che il numero di anziani non autosufficienti raddoppierà fino a quasi 5 milioni entro il 2030. Gli autori del rapporto evidenziano che una delle maggiori sfide è quella di rafforzare l’assistenza domiciliare e il sistema delle Rsa, affinché diventino luoghi “umani” e di accoglienza e non di isolamento sociale. Altra priorità è l’integrazione dei servizi territoriali con l’assistenza sanitaria, affinché si superi la loro frammentarietà e standardizzazione. Come far fronte ad una delle maggiori sfide del welfare del prossimo futuro ? Il Pnrr riserva 500 milioni di euro al sostegno alle persone fragili e anziane per rafforzare i servizi sociali territoriali e “di prossimità”. Di questi, 300 milioni riguardano la riconversione delle RSA e delle case di riposo per gli anziani in gruppi di appartamenti autonomi. Tali interventi vanno integrati alla riforma dei servizi sanitari di prossimità e con l’investimento sull’assistenza domiciliare. Si prevedono infatti 2 miliardi per l’attivazione di 1.288 “Case della Comunità”, cioè punti di assistenza continuativa per la popolazione, in particolare per le persone fragili e gli anziani.

editoriali

il punto

gli eventi

SUDeFUTURI III, Foti: «Serve una centrale di spesa per gestire il PNRR»

Al Castello Ruffo di Scilla durante la seconda giornata di SUDeFUTURI III – “(R)innoviamo il Mezzogiorno”, si è parlato della necessità di interventi progettuali nazionali per rendere il Sud motore dell’Italia intera

A Robert Gallo il Premio internazionale Magna Grecia

“Quando abbiamo avuto con il dottor Gallo la prima telefonata - ha raccontato Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia - abbiamo parlato del Sud Italia e abbiamo scoperto che lui è figlio della Magna Grecia"

SUDeFUTURI, da Scilla l’appello di Robert Gallo: «Vaccinatevi, il nuovo ceppo Covid è molto pericoloso»

A SUDeFUTURI anche il presidente dei virologi italiani Caruso: "È importante capire che più il virus è libero di circolare più muta perché non incontra resistenza, è come un fiume che non è arginabile in alcun modo"

SUDeFUTURI III: risorse umane e progettazione

Gli esseri umani come risorsa per ripartenza del Mezzogiorno. Paolo Mieli ne ha discusso con Antonella Polimeni, Rettrice della Sapienza, Anna Barbaro, campionessa di Paratriathlon, Adriano Giannola, presidente Svimez e Francesco Cicione, presidente Entopan. È partita così la terza giornata del meeting SUDeFUTURI al Castello di Scilla 

Al via “Sud e Futuri: Mezzogiorno strategico”, evento della Fondazione Magna Grecia

Tra i relatori il Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta, il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo, l’Amministratrice delegata e Direttrice generale di RFI Vera Fiorani, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il presidente della Figc Gabriele Gravina e il giornalista Ivan Zazzaroni

focus

Paradisi fiscali? I primi 4 sono in Europa

Monaco, Lussemburgo, Liechtenstein e Channel Islands sono i migliori paradisi fiscali: come vengono sottratti allo Stato 10 miliardi di euro l'anno

Europa e Italia, rischi e incognite con il nuovo corso Usa

Dazi, Nato, sostegno all'Ucraina, energia, rapporti con la Cina sono solo alcuni nodi da affrontare con l'insediamento di Trump

«Silver housing», nuove soluzioni abitative per gli anziani soli

Tendercapital e Luiss incentivano il Silver Housing: abitazioni indipendenti con servizi "su misura"

Affitti brevi, nuove regole: una struttura su 5 non è a norma

Più avanti nelle registrazioni le regioni a forte vocazione turistica, come Lombardia e Lazio. Le nuove norme per gli affitti brevi