giovedì, 17 Aprile 2025

Si scrive una nuova pagina sull’attentato alla Sinagoga di Parigi

La Corte d’appello deve decidere se confermare il proscioglimento del docente Hassan Diab oppure, accogliendo le richieste della Procura e le istanze delle parti civili, se mandarlo a processo

Ci sono conflitti che non finiscono mai perché, sotto la polvere lasciata dallo scorrere degli anni, c’è una scintilla che cova nell’ombra, che suscita ricordi e, con essi, dolore e che è sempre pronta ad innescare nuovi incendi. Conflitti che, ormai, fatte poche eccezioni, si riducono a rivendicazioni territoriali o a contrasti religiosi. Oppure, ed è una storia a parte, ce ne sono come quello dello scenario mediorientale. È un conflitto ininterrotto (con tregue che mai sono state veramente tali) che risale a decine e decine di anni fa e la cui nascita “ufficiale”, anche se il termine non è esatto, potrebbe risalire al 2 novembre del 1917, data della “dichiarazione Balfour”, quando il governo britannico si disse favorevole a “l’insediamento in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico”. Da lì la storia della regione è stata interpretata in modo diverso, a seconda da chi si esercitava nell’analisi. In modo positivo dagli ebrei che, dopo il genocidio, videro nella Palestina la terra dei loro padri (ma non pensarono che era la terra anche dei padri di altri) e che, nei decenni, hanno consolidato il territorio di Israele – proclamato ufficialmente, da David Ben Gurion il 14 maggio del 1948 – e, quindi, nel 1967, lo hanno ampliato sui confini reali di oggi. 
Gli arabi, invece, come fosse una ferita inferta alle carni dell’Islam, hanno dovuto vedere sventolare il vessillo con la Stella di David persino sulle mura di al Quds, la città santa dell’Islam. Una guerra che – tra dichiarazioni ufficiali e no – si combatte ancora oggi e non solo in Medio Oriente, come raccontano le decine di attentati, contro obiettivi israeliani o ebraici anche lontano da Israele con relative ritorsioni, ma anche nei confronti di obiettivi civili lontani. Fatti che hanno insanguinato le cronache degli ultimi cinquant’anni e più.

quando il meccanismo della giustizia si inceppa

Quasi sempre la “mano” dietro gli attentati è stata chiara, inequivocabile nelle sue responsabilità. Per altri casi, invece, il meccanismo della giustizia si è inceppato. Come per l’attentato alla sinagoga di rue Copernic, a Parigi, che, il 3 ottobre del 1980, provocò la morte di quattro persone – altre 46 rimasero ferite – e che ancora oggi cerca un colpevole.Il perché ci si torni ad occupare oggi di quell’attentato (che macchiò di sangue le strade di Parigi per la prima volta dopo quelli firmati dall’Oas, che, negli anni ’60, fiancheggiò chi si opponeva all’indipendenza dell’Algeria) è collegato alla circostanza che tra un mese la Corte d’appello di Parigi dovrà prendere una decisione, a suo modo storica, sulla procedibilità nei confronti del solo imputato, Hassan Diab, oggi sessantasettenne, libanese d’origine, ma anche con la cittadinanza del Canada, dove è stato per molti anni docente di sociologia all’università di Ottawa. La corte d’appello dovrà ufficializzare la sua decisione il 27 gennaio. E qualcuno ha colto la coincidenza della data con lo stesso giorno del 1945, quando i soldati russi della sessantesima armata, al comando del generale Kurockin, entrarono nell’inferno di Auschwitz, come i tedeschi chiamavano la località polacca di Oświęcim. Stesso giorno, a settantasei anni di distanza. Quasi sempre, dietro gli attentati, la “mano” è chiara, inequivocabile nelle sue responsabilità, anche se individuare l’esecutore materiale è sempre difficile. Per altri casi, invece, il meccanismo della giustizia si è inceppato. Come appunto per quello alla sinagoga di rue Copernic.

la bomba del 3 ottobre 1980

La bomba esplose alle 18,40 di venerdì 3 ottobre del 1980. Un attentato che provocò una enorme emozione in Francia, che assistette al primo atto violento contro ebrei dalla fine della seconda Guerra mondiale. L’esplosione distrusse vetrate e muri della sinagoga, negli istanti in cui il rabbino Williams stava leggendo la preghiera dei morti. L’onda d’urto fu tale che alcune autovetture, sia tra quelle parcheggiate che alcune di passaggio, furono scaraventate a molti metri di distanza travolgendo persone e cose. L’attentato era stato programmato meticolosamente, alla vigilia dello Shabbat durante la festa di Shimrat Torah (la festa della gioia). L’esplosivo (dieci chilogrammi di pentrite) era stato piazzato sulla sacca laterale di una motocicletta, una Suzuki 125 di colore blu, parcheggiata ad una decina di metri dall’ingresso della sinagoga, al numero civico 23 di rue Copernic. Il bilancio doveva essere molto più pesante perché se la bomba fosse esplosa appena pochi minuti prima avrebbe fatto strage dei ragazzi usciti dalla sinagoga dove si erano celebrati il Bar Mitzvah di tre ragazzi ed il Bat Mitzvah di due loro coetanee.    

le indagini per un evento che aveva colto di sorpresa gli investigatori

Come purtroppo accade nel caso di attentati contro obiettivi non militari, l’esplosione uccise e ferì, indipendentemente dalla religione di chi ne fu coinvolto. Philippe Boisson, appena 22 anni, passava casualmente in moto quando fu ucciso sul colpo dalla deflagrazione, che investì dilaniandola anche Aliza Shagrin, presentatrice della tv israeliana, che era in vacanza a Parigi. Quel venerdì morì anche Jean Michel Barbè, abituale frequentatore della sinagoga. Dopo due giorni di agonia morì Hilario Lopez Fernandez, di nazionalità portoghese, che lavorava come portiere nell’hotel Hugo, sull’altro lato di rue Copernic. Le indagini, per un evento che aveva colto di sorpresa gli investigatori e i magistrati francesi, si mossero in più direzioni, la prima delle quali riguardava gli ambienti dell’estrema destra francese (molti esponenti della quale furono prelevati ed interrogati), ma si spense nell’arco di pochi giorni. Un altro troncone aveva portato a due ciprioti, ben presto scagionati, nonostante il fatto che la matrice confessionale, quindi antisemita, fosse abbastanza scontata per un attentato alla sinagoga, che apparteneva all’Union libéral israélite de France. Con il passare degli anni l’inchiesta sembrò perdere di forza, tanto che dell’attentato alla sinagoga e delle sue vittime si cominciò a parlare con sempre minore partecipazione, a conferma che il tempo induce all’assuefazione anche davanti a crimini orrendi. L’indagine, dopo l’impasse iniziale determinato dai sospetti sulle frange più violente della destra francese, spostò la sua attenzione verso alcuni gruppi terroristici in Medio Oriente.

La svolta nel 2007 con i sospetti su Hassan Diab

Hassan Diab

Fino a quando, nel 2007, il giudice antiterrorismo Marc Trévidic (che aveva preso il posto di Jean-Louis Bruguière) cominciò a sospettare che il capo del commando stragista potesse essere Hassan Diab, già all’epoca professore di sociologia a Ottawa. Un insospettabile, e non solo per il suo lavoro. Le indagini cominciarono ad accumulare indizi su indizi a carico di Diab, che ha sempre sostenuto di essere innocente. Nel 2008 il docente fu arrestato a Gatineau, in Quebec, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale in cui figurava come il solo accusato dell’attentato. Nel 2014 fu nuovamente arrestato ed estradato in Francia con l’accusa di essere stato lui a lasciare l’esplosivo nella sacca delle motocicletta.

Un’accusa poggiata su “note d’intelligence”

Un’accusa gravissima che la procura parigina poggiava (e lo fa ancora oggi) su “note di intelligence convergenti e reiterate” ed anche con la somiglianza di Diab con gli identikit realizzati nel 1980. Oltre ad altri elementi, come un passaporto, a nome di Diab e trovato nella disponibilità di un terrorista arabo, che attestava spostamenti in entrata ed uscita dalla Spagna, dove il commando aveva la sua base e da dove sarebbe partito alla volta di Parigi. Per la procura sono importanti, ai fini dell’accusa, anche le comparazioni grafiche tra la scrittura di Diab e quella dell’uomo che, dopo avere acquistato la motocicletta usata nell’attentato, soggiornò nei giorni dell’attentato in un hotel della città. In particolare, Diab è stato accusato di fare parte, a cavallo degli anni ’70 e ’80, di un piccolo gruppo terroristico palestinese, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina-Comando speciale (o Operazioni speciali). Secondo gli inquirenti, gli appartenenti alla cellula avevano fatto in precedenza parte del FPLP di Georges Habash. Il gruppo fu anche sospettato di essere all’origine di altri attentati in Europa, come ad Anversa nel 1981, quando, anche in quella circostanza, una bomba esplose davanti ad una sinagoga, con un bilancio di tre morti ed una sessantina di feriti. Stesso obiettivo, stessa tecnica, forse stesso cervello.

il docente da sempre professa la sua innocenza

Hassan Diab da sempre protesta la sua innocenza, dicendo che nel giorno dell’attentato si trovava a Beirut per sostenere un esame universitario. È uno stillicidio di decisioni da parte della magistratura francese quello che segue. Dopo 18 mesi di detenzione, il professore di sociologia viene rilasciato (anche se con un braccialetto elettronico) e posto agli arresti domiciliari. L’indagine ufficiale si chiude il 28 luglio 2017, quando i giudici inquirenti hanno annunciato di aver completato le indagini. Il rilascio del professore, deliberato l’8 novembre 2017 da un primo giudice (e che gli ha consentito di tornare in Canada), viene annullato il 14 novembre successivo dalla Corte d’appello di Parigi. Ora tutto è tornato nella mani della magistratura parigina che, in sede di Corte d’appello, se decidere se confermare o meno il proscioglimento di Diab oppure, accogliendo le richieste della procura e le istanze delle parti civili, mandarlo a processo. Se si dovesse deliberare secondo la linea dell’accusa, pubblica e privata, del processo dovrà occuparsi una corte d’assise speciale. Hassan Diab, dal Canada, ribadisce che con la sua remissione in libertà “finalmente giustizia sia stata fatta”. Per il suo difensore canadese, Diab è “il Dreyfus di questo secolo” che, a differenza dell’ufficiale francese, è diventato “un capro espiatorio” perché musulmano.

Quale sia la decisione l’attentato resta una delle pagine oscure del terrorismo

Quale che sia la decisione della corte speciale di Parigi, la vicenda dell’attentato alla sinagoga di rue Copernic resta una delle pagine oscure della storia del terrorismo perché chi l’ideò voleva fare una strage, nel senso vero del termine e non nell’uso estemporaneo che oggi si fa di esso. I morti dovevano essere molti di più: erano centinaia i giovani israeliti che affollavano il marciapiede davanti al tempio sino a pochi istanti prima che la pentrite deflagrasse. Un attentato che voleva non solo uccidere, ma cancellare una intera generazione di “ebrei” perché, se andato a buon fine, l’atto avrebbe lasciato per terra decine, decine ed ancora decine di giovani corpi. È forse questo, più d’ogni altra considerazione di carattere giudiziario, che deve muovere i magistrati nella ricerca della verità. Un attentato, come quello alla sinagoga parigina, se i suoi ideatori avessero raggiunto il loro obiettivo, avrebbe scritto una pagina di dolore e sofferenza, con un testo rosso sangue. 

leggi anche

PRIMO PIANO

gli ultimi articoli

SUD e FUTURI
Panoramica sulla Privacy

Sabbiarossa S.R.L., nella qualità di Titolare del trattamento dei tuoi dati personali, ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 30 Giugno 2003 n. 196 (‘Codice in materia di protezione dei dati personali’), con la presente ti informa che la citata normativa prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, e che tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità, trasparenza e tutela della tua riservatezza e dei tuoi diritti. I tuoi dati personali verranno trattati in accordo alle disposizioni legislative della normativa sopra richiamata e agli
obblighi di riservatezza ivi previsti.

Il trattamento dei dati personali si applica a coloro che interagiscono con i servizi web, accessibili per via telematica a partire dall’indirizzo del nostro Sito (www.sudefuturi.it), corrispondente alla pagina iniziale del sito ufficiale. Ciò si applica solo per il Sito di proprietà e non anche per altri siti web estranei, eventualmente visitati dall’utente tramite link a partire dal nostro Sito. L’informativa si ispira anche alla Raccomandazione n. 2/2001 che le Autorità Europee per la protezione dei dati personali – riunite nel gruppo istituito dall’Art.29 della Direttiva Europea N° 95/46/CE – hanno adottato il 17 maggio 2001 per individuare alcuni requisiti minimi per la raccolta di dati personali online, e in particolare, le modalità, i tempi e la natura delle informazioni che i titolari del trattamento devono fornire agli utenti quando questi si collegano a pagine web, indipendentemente dagli scopi del collegamento.

FINALITA’ DEL TRATTAMENTO
In particolare i tuoi dati verranno trattati per finalità connesse all’attuazione di adempimenti relativi ad obblighi legislativi o contrattuali. Il trattamento dei dati funzionali per l’espletamento di tali obblighi è necessario per una corretta gestione del rapporto e il loro conferimento è obbligatorio per attuare le finalità sopra indicate. Il Titolare del trattamento dei dati rende noto, inoltre, che l’eventuale non comunicazione, o comunicazione errata, di una delle informazioni obbligatorie, può causare l’impossibilità del Titolare del trattamento dei dati di garantire la congruità del trattamento stesso.

DIFFUSIONE DEI DATI
I tuoi dati personali non verranno diffusi in alcun modo, se non negli eventuali casi in cui ciò fosse espressamente richiesto dagli organi di Legge.

DIRITTI DEGLI INTERESSATI
I soggetti cui si riferiscono i dati personali hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, oppure la rettifica (Art.7 del D.Lgs. n° 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento. Chiunque dovesse avere dubbi riguardanti il rispetto della politica per la tutela della privacy adottata dal sito, la sua applicazione, l’accuratezza dei tuoi dati personali o l’utilizzo delle informazioni raccolte può contattarci tramite e-mail all’indirizzo redazione@sudefuturi.it.

COOKIES

Il presente sito web utilizza cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l’esperienza di uso delle applicazioni online. Il presente documento fornisce informazioni sull’uso dei cookie e di tecnologie similari, su come sono utilizzati dal sito e su come gestirli.

COS’E' UN COOKIE
I cookie sono brevi file di testo che vengono scaricati sul dispositivo dell’Utente quando si visita un sito web. Ad ogni visita successiva i cookie sono reinviati al sito web che li ha originati (cookie di prime parti) o a un altro sito che li riconosce (cookie di terze parti). I cookie sono utili perchÈ consentono a un sito web di riconoscere il dispositivo dell’Utente. Essi hanno diverse finalità come, per esempio, consentire di navigare efficientemente tra le pagine, ricordare i siti preferiti e, in generale, migliorare l’esperienza di navigazione. Contribuiscono anche a garantire che i contenuti pubblicitari visualizzati online siano pi˘ mirati all’utente e ai suoi interessi. In base alla funzione e alla finalità di utilizzo, i cookie possono suddividersi in cookie tecnici, cookie di profilazione, cookie di terze parti.

A COSA SERVONO I COOKIE
I cookie sono usati per differenti finalità: esecuzione di autenticazioni informatiche, monitoraggio di sessioni, memorizzazione di informazioni su specifiche configurazioni riguardanti gli utenti che accedono al server, memorizzazione delle preferenze, ecc. Il presente sito web utilizza cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l’esperienza di uso delle applicazioni online. Il presente documento fornisce informazioni sull’uso dei cookie e di tecnologie similari, su come sono utilizzati dal sito e su come gestirli.

TIPOLOGIE DI COOKIE
In base alle caratteristiche e all’utilizzo dei cookie si possono distinguere diverse categorie:

COOKIE TECNICI
I cookie tecnici sono quelli utilizzati al solo fine di “effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell’informazione esplicitamente richiesto dall’abbonato o dall’utente a erogare tale servizio” (cfr. art. 122, comma 1, del Codice).Essi non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare o gestore del sito web. Possono essere suddivisi in cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del sito web; cookie analytics, assimilati ai cookie tecnici laddove utilizzati direttamente dal gestore del sito per raccogliere informazioni, in forma aggregata, sul numero degli utenti e su come questi visitano il sito stesso; cookie di funzionalità, che permettono all’utente la navigazione in funzione di una serie di criteri selezionati al fine di migliorare il servizio reso allo stesso. Per l’installazione di tali cookie non è richiesto il preventivo consenso degli utenti, mentre resta fermo l’obbligo di dare l’informativa ai sensi dell’art. 13 del Codice, che il gestore del sito, qualora utilizzi soltanto tali dispositivi, potrà fornire con le modalità che ritiene più idonee.

COOKIE DI PROFILAZIONE
I cookie di profilazione sono volti a creare profili relativi all’utente e vengono utilizzati al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell’ambito della navigazione in rete. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell’ambito della sfera privata degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l’utente debba essere adeguatamente informato sull’uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso. Ad essi si riferisce l’art. 122 del Codice laddove prevede che “l’archiviazione delle informazioni nell’apparecchio terminale di un contraente o di un utente o l’accesso a informazioni già archiviate sono consentiti unicamente a condizione che il contraente o l’utente abbia espresso il proprio consenso dopo essere stato informato con le modalità semplificate di cui all’articolo 13, comma 3” (art. 122, comma 1, del Codice). IL PRESENTE SITO NON UTILIZZA COOKIE DI PROFILAZIONE.

COOKIE DI TERZE PARTI
Visitando il presente sito web si potrebbero ricevere cookie da siti gestiti da altre organizzazioni (“terze parti”). Un esempio è rappresentato dalla presenza dei “social plugin” per Facebook, Twitter, Google+ o LinkedIn, oppure sistemi di visualizzazione di contenuti multimediali embedded (integrati) come ad esempio Youtube, Flikr. Si tratta di parti generate direttamente dai suddetti siti ed integrati nella pagina web del sito ospitante visitato. La presenza di questi plugin comporta la trasmissione di cookie da e verso tutti i siti gestiti da terze parti. La gestione delle informazioni raccolte da “terze parti” è disciplinata dalle relative informative cui si prega di fare riferimento. Per garantire una maggiore trasparenza e comodità, si riportano qui di seguito gli indirizzi web delle diverse informative e delle modalità per la gestione dei cookie.

Facebook informativa: https://www.facebook.com/help/cookies/
Facebook (configurazione): accedere al proprio account. Sezione privacy.
Twitter informative: https://support.twitter.com/articles/20170514
Twitter (configurazione): https://twitter.com/settings/security
Linkedin informativa: https://www.linkedin.com/legal/cookie-policy
Linkedin (configurazione): https://www.linkedin.com/settings/
YoutubeGoogle+ informativa: http://www.google.it/intl/it/policies/technologies/cookies/
YoutubeGoogle+ (configurazione): http://www.google.it/intl/it/policies/technologies/managing/
Pinterest informativaconfigurazione https://about.pinterest.com/it/privacy-policy
FlikrYahoo informativa http://info.yahoo.com/privacy/it/yahoo/cookies/details.html
FlikrYahoo (configurazione) http://info.yahoo.com/privacy/it/yahoo/opt_out/targeting/details.html

COOKIE ANALYTICS – GOOGLE ANALYTICS
Il sito potrebbe includere anche componenti trasmesse da Google Analytics, un servizio di analisi del traffico web fornito da Google, Inc. (“Google”). Tali cookie sono usati al solo fine di monitorare e migliorare le prestazioni del sito. Per ulteriori informazioni, si rinvia al link di seguito indicato:

https://www.google.it/policies/privacy/partners/

L’utente può disabilitare in modo selettivo l’azione di Google Analytics installando sul proprio browser la componente di opt-out fornito da Google. Per disabilitare l’azione di Google Analytics, si rinvia al link di seguito indicato:

https://tools.google.com/dlpage/gaoptout

GOOGLE MAPS
Si tratta di un servizio di mappe fornito da Google Inc. (“Google”) che utilizza dei cookie che vengono depositati sul computer dell’utente per memorizzare delle informazioni e delle preferenze di visualizzazione (come per esempio il livello di zoom impostato). L’informativa e i termini di servizio sono reperibili al seguente link: https://www.developers.google.com/maps/terms Per consultare l’informativa privacy della società Google Inc., titolare autonomo del trattamento dei dati relativi al servizio Google Maps, si rinvia al sito Internet http://www.google.com/policies/privacy/ Per la disattivazione/cancellazione/gestione, fare riferimento al successivo paragrafo “Disabilitazione dei cookie”

DURATA DEI COOKIE
Alcuni cookie (cookie di sessione) restano attivi solo fino alla chiusura del browser o all’esecuzione dell’eventuale comando di logout. Altri cookie “sopravvivono” alla chiusura del browser e sono disponibili anche in successive visite dell’utente. Questi cookie sono detti persistenti e la loro durata è fissata dal server al momento della loro creazione. In alcuni casi è fissata una scadenza, in altri casi la durata è illimitata.

GESTIONE DEI COOKIE
L’utente può decidere se accettare o meno i cookie utilizzando le impostazioni del proprio browser.
Attenzione: con la disabilitazione totale o parziale dei cookie tecnici potrebbe compromettere l’utilizzo ottimale del sito.
La disabilitazione dei cookie “terze parti” non pregiudica in alcun modo la navigabilità.
L’impostazione può essere definita in modo specifico per i diversi siti e applicazioni web. Inoltre i browser consentono di definire impostazioni diverse per i cookie “proprietari” e per quelli di “terze parti”. A titolo di esempio, in Firefox, attraverso il menu Strumenti->Opzioni->Privacy, è possibile accedere ad un pannello di controllo dove è possibile definire se accettare o meno i diversi tipi di cookie e procedere alla loro rimozione. In internet è facilmente reperibile la documentazione su come impostare le regole di gestione dei cookies per il proprio browser, a titolo di esempio si riportano alcuni indirizzi relativi ai principali browser:

Chrome: https://support.google.com/chrome/answer/95647?hl=it
Firefox: https://support.mozilla.org/it/kb/Gestione%20dei%20cookie
Internet Explorer: http://windows.microsoft.com/it-it/windows7/how-to-manage-cookies-in-internet-explorer-9
Opera: http://help.opera.com/Windows/10.00/it/cookies.html
Safari: http://support.apple.com/kb/HT1677?viewlocale=it_IT